Per quanto ggiovane io sia, amo troppo Jannacci. Il suo stile mi rappresenta da una vita e non posso non amare canzoni come "Quelli che", "Saltimbanchi" e la troppo sottovalutata "Obbligatorio". Voglio recensire questo disco perchè secondo me è molto valido e ricco di idee brillanti.
"L'importante è esagerare", da cui deriva il titolo stesso del disco, è una bella canzoncina che traina bene il disco ma non è di certo l'apice della qualità dell'album. Seguono "L'orchestra" e "Sergej": il primo riprende la musica di "Moviola", pubblicata sul lato B del 45 giri di "Linea bianca" senza guizzi particolarmente ispirati, il secondo invece è una piccola perla che dovrebbe essere più considerata essendo ancora terribilmente attuale. La poesia di "Oriente", traccia che nel bene o nel male rimarrà indelebile nella mente di tutti, andiamo a scontrarci con "Son sciopaa", unica traccia semi-milanese del disco che parla in un dialogo surreale di uno sbandato che chiede una sigaretta; bella. "Il volatore di aquiloni", nel 2019, è ancora alla ricerca del mare e quel volatore può essere Jannacci come posso essere io: anch'io cerco il mio mare. "Juke box/Amapola" chiude il disco con una traccia che sembra quasi uno medley; interessante e azeccata.
Nel complesso questo disco è molto interessante e molto bello; consiglio vivamente l'ascolto (su Youtube ci sono tutte le tracce)
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