Ciao Enzo.

Ma perchè quella che sembrava un mirtillo e se la tirava ti trattava male e ti chiamava straccione? Forse era per via della sciarpa del Milan che faceva poco pendant con la tua faccia marrone? Ah no, era per via del troppo odore di uno che non c'aveva mai avuto una lira che ti portavi dietro. Ma in fondo cosa ti fregava? Perché, come dicevi tu, "quando un musicista ride depone il suo strumento e ride, e non si guarda in giro e non teme, non ha paura della sua semplicita'". E tu ridevi spessissimo, musicista! E quando era venuto quello lì che non si sapeva bene cosa volesse, ricordi? Forse voleva parlare con qualcuno perchè si sentiva solo, o forse era venuto per i poveri: ma in quel caso gli avevi ricordato che voi avevate già dato, un saxophono per la precisione, anzi un saxophone, bell'animalone, che sembrava proprio quello che si era portato appresso: che faccia tosta! Ma poi sicuro che tu negli anni '70 eri uno pieno di contraddizioni, con complessi consensi e dissensi e così pure negli anni '80 e dunque che praticamente non eri nessuno? Ho i miei fortissimi dubbi in proposito!!

E quello a cui avevi chiesto una sigaretta e lui ti aveva risposto che era l'ultima, e tu allora gli avevi ripetuto come un mantra "Ciapp'istess, ciapp'istess, ciapp'istess, ciapp'istess...."? Chissà poi alla fine se te l'ha data quella sua ultima sigaretta (sempre ammesso che fosse davvero l'ultima) oppure no. Eh sì che avrebbe dovuto capire che tu eri scoppiato come un canotto mordicchiato da un dobermann e che non avrebbe dovuto fare tutte quelle storie: mah,vatti a fidare dei fumatori incalliti! Poi come non darti ragione sul fatto che dal vivo oggi non si può più cantare né suonare? D'altronde, si sa, per fare certe cose ci vuole orecchio, e tu ce l'hai sempre avuto; così come bisogna anche avere il pacco immerso dentro al secchio: eh sì, bisogna averlo tutto, tanto, anzi parecchio! Ma poi vogliamo rivangare la storia del ficus? Con quello là che continuava a dirti di andartene e non voleva tirare fuori 'sto cavolo di ficus, al che tu, dandogli del biondino, gli avevi risposto di essere capriccioso, di avere il cervello delicato e che dovevi stare rilassato; e lo avevi infine minacciato, se ti fossero girati i maroni, di andare lì e spostargli tutte le manopole: chissà se l'hai fatto davvero o se lui, alla fine, ha tirato fuori 'sto benedetto ficus! Ma in fondo in tutto questo, secondo te, che gusto c'è? Quello di rimanere chiusi in ascensore? Ma è come stare calmi quando si fa l'amore!

Ma non finisce mica qui! Addirittura volevano accusarti di omicidio per quella storia dell'Armando! Eppure avevi un alibi quasi di ferro, visto che all'ora in cui era morto il poveretto tu eri quasi sempre via. Ma il commissario non demordeva ed era convinto che fosse stato un delitto di gelosia, il tuo, e non un semplice incidente stradale! E tutto solamente perchè gli avevi confidato che avevate una stessa donna, una sola, la tua; e che l'Armando ti picchiava col martello sugli occhi solo per sembrare lui il più bello e che ti buttava giù dal ponte, ma solo dove era asciutto per non farti bagnare tutto! Sì è vero, c'era anche la storia del coltello con la lama di sei dita che gli avevano trovato nel costato che tu non avevi negato fosse tuo, ma avevi ribadito di avere l'alibi consistente nel fatto che a quell'ora eri quasi sempre via: insomma, si era solamente aperta la portiera ed avevi tirato giù, ehm pardon, era caduto giù l'Armando! Ma non c'era niente da fare, ormai avevano già deciso di condannarti, nonostante i pochissimi ed anche contraddittori indizi! Va beh, ormai è andata, che vuoi farci? Pensiamo a cose più frivole ed allegre, come a quel tuo amore di contrabbando in Mexico (e nuvole), col tempo che passava sull'America ed il vento che suonava la sua armonica. D'altra parte, lo sapevi anche tu che tutto si poteva inventare, ma un matrimonio non si poteva più!

Ma passiamo oltre ed andiamo a farci due gelati: eh però anche qui la memoria ti riporta ad una storia troppo bella, ad una vita da balilla per volerle bene, ad un telefono che suona come a dire "ti perdono", ma non era più amore! Anche la storia degli eroinomani non è che fosse così allegra in effetti: come dicevi tu in tempi non sospetti, iniettarsi morte è ormai anche fuori moda! E di loro e degli altri a tutta questa gente non gliene frega niente: ed allora ancora oggi sarà bello quando tace il water, quando ride un figlio, quando parla Gaber, quando ti innamori, quando vince il Milan, quando guardi fuori, quando sei uscito dal tunnel e non ci credi ancora, quando spegni il boiler, e soprattutto quando senti il sole! E quelli che...il calcio? Ne vogliamo parlare? Soprattutto di quelli che, tutto sommato, odiano il calcio: sì sì, odiano il calcio! E forse sono gli stessi che prima aspettavano...mah, valli a capire!

E poi, scusa la confidenza, avevi degli amici veramente un pò bislacchi: c'era quello che faceva il palo nella banda dell'Ortiga nonostante fosse sguercio, che a vederci non vedeva un'autobotte, però a sentirci non sentiva un accident! Quanto tempo era rimasto fisso come un palo a scrutare nella notte! La gente gli dava cento lire e poi se ne andava: lui, circospetto, guardava in giro e poi metteva via. Però alla fine borbottava ed aveva preso la decisione di mettersi in proprio; era arrabbiato proprio con la banda dell'Ortiga, poichè pensava: "Ma come, il bottino me lo portan su a cento lire, un pò per volta, ma a far così non finiamo più"! E dal suo punto di vista (di uno sguercio) non aveva poi tutti i torti! O il barbone che purtava i scarp del tennis e rincorreva già da tempo un bel sogno d'amore, ma l'avevano poi trovato morto sotto un mucchio di cartoni: roba minima s'intende, roba de barbun!! O ancora, il vecchio suonatore di contrabbasso: ma la vita non si accorge di nessuno, figuriamoci di un suonatore di contrabbasso! Per non parlare di quell'altro satanasso e tuo grandissimo amico di Dario Fo, insiema al quale avevi capito che già la luna era in mezzo al mare, oltre ad un sacco di altre cose.

Ma, nonostante la tua vita fosse così intensa e piena di amicizie, anche tu sapevi che "quando il sipario calerà io me ne andrò, ed ogni luce svanirà. Io me ne andrò: tu piangerai, lei riderà; certo, qualcuno mi odierà. Ma lo spettacolo è finito e me ne andrò". Quando il sipario è calato sul serio, chissà se sei riuscito ad autoinvitarti al tuo funerale per vedere se la gente poi piange davvero, e scoprire che per tutti è una cosa normale o che (forse) piangon soltanto le suore. Ma anche se avessi visto qualcuno piangere davvero, sono sicuro che gli avresti detto di smetterla subito perchè: "sempre allegri bisogna stare"!!!

Grazie di tutto Enzo! Anzi, denghiù Enzo!

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