Si, è un disco di Burdon nel periodo in cui (come direbbe Scaruffi) creava imbarazzo. Certo ha fatto un bel po' di cagate dopo gli Animals ma questo disco non è una di quelle.

La voce è sempre la sua, calda e graffiante, forse solo un po' più modulata rispetto alle urla di "Talkin' 'bout you" e la chitarra crea i tipici riff e assoli di quegli anni, richiamando un po' lo stile di Paul Kossoff.

Che altro serve sapere? Serve sapere forse che c'è una cover di "Don't Let Me Be Misunderstood"? No, non serve. Serve sapere che è del '74? Nemmeno questo serve.

Ora, mettete uno a questa "recensione" merdosa e ascoltatevi il disco!

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