Insomma escono un sacco recensioni su novità di gruppi sconosciuti e questo non se l'è calcolato ancora nessuno.... Provvediamo subito!
A tre anni di distanza da quel gran disco che è "Two Men With the Blues" che ha visto Wynton Marsalis a fianco di Willie Nelson, questa volta il trombettista più antipatico del mondo viene affiancato da sua maestà Slowhand (China aspettto il bonifico)!
Si parte subito verso New Orleans con King Oliver a proiettare la sua ombra lunga sul primo pezzo "Ice Cream". Immaginatevi seduti in poltrona mentre le note provenienti dalla strada salgono su per i muri e scavalcano la finestra di casa per entrare nelle vostre case, affacciatevi e vedrete passare una delle prime orchestrine itineranti che negli anni '20 scorrazzavano per New Orleans. Tutto l'album rende bene quest'immagine, ma attenzione, qua i musicisti non imitano, si divertono per davvero!
In "The Last Time" ecco spuntare un clarinetto, non è un assolo, racconta una barzelletta! E la tromba sordinata di Wynton sembra riderne a crepapelle e poi si sa, quando in una compagnia uno comincia a ridere la risata diventa contagiosa ed ecco andargli dietro tutta la band!
In realtà questo è più un disco di Marsalis che di Clapton: il chitarrista, con la modestia tipica dei grandi, si limita a prestare la propria voce e a colorare i brani con fraseggi sempre discreti e con un "tiro" calibrato ma assai gustoso, insinuandosi tra gli ottoni e donando un blu intenso alla già ricca tavolozza dell' orchestra di Marsalis.
Potevamo farci mancare "Layla"? Eccola qui, ed è un gran bel sentire! L'orchestra cuce lentamente, con cura, un abito attorno ad Eric che, perfettamente a proprio agio, comincia a muoversi languidamente dentro le trame armoniche con un assolo da brivido che spiana la strada alla tromba di Marsalis splendidamente bissata dal sax soprano.
Insomma anche un purista rigoroso (e serioso) del jazz classico come Marsalis ride e si diverte, in questo disco lo fa alla grande e in modo sincero, nonostante la grandezza dei nomi coinvolti. Mi aspettavo un disco di maniera... fortunatamente cosi non è stato.
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