Patria delle migliori cose horror uscite negli ultimi anni, la Francia è la patria anche di Eric Valette colui il quale girò nel 2002 "Malefique", film apripista a tutti gli horror francesi venuti di lì a poco (Alta tensione, Calvaire, Sheitan, Frontiers, A l'interieur, Martyrs). Ma se i titoli citati sono riusciti ad emergere sia nel panorama europeo, ed in parte anche in quello mondiale, Malefique non riesce in questo intento, rimanendo un prodotto riuscito a metà.
Non c'è alcun dubbio che rispetto a ciò a cui assistiamo dall'altre parte dell'oceano Malefique vince nettamente il confronto, ma nonostante questo, rimane un film che non convince del tutto. I quattro protagonisti, un imprenditore, un trans, uno schizzato e un anziano, tutti rinchiusi in carcere, scoprono che all'interno della loro cella esiste un libro con strane incisioni. Arrivano alla conclusione che questo "libro" sia il diario di un serial killer che è riuscito, molti anni addietro ad evadere dalla prigione.
Fin quì tutto sembrerebbe filare per il verso giusto. Valette ci mostra le difficoltà della vita in carcere, le paure, le angosce, la vita al di fuori di questa realtà. Un aspetto interessante è proprio l'importanza che il regista pone sulla psicologia dei personaggi, tutti legati tra di loro ma comunque sospettosi l'uno dell'altro. Malefique scorre bene fino al ritrovamento del suddetto libro: da questo momento in poi inizieranno strani "avvenimenti", che faranno perdere la maggior parte della credibilità del film, ma ci garantiranno la scena più ad effetto, cioè la morte di uno dei reclusi, che improvvisamente morirà a causa di "aggrovigliamenti articolari" (guardate la scena e poi passatemi il termine).
Se la prima mezz'ora dell'opera risulta quindi interessante e in parte anche originale tra horror e dramma carcerario, la seconda parte della pellicola non incute timore, ma anzi sembra quasi un gioco ad effetto del regista per dare una svolta alle noiose notti dei quattro malcapitati.
Un film certamente superiore a tante cose viste ultimamente, con buoni momenti, ma che perde credibilità e forza nelle svolte della vicenda. Inoltre un finale frettoloso e ingarbugliato contribuisce a rendere "Malefique" un horror non propriamente entusiasmante, segno che anche in Francia sbagliano.
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