Ed ecco a voi Erik Satie, il misuratore di suoni, il provocatore, il non-musicista... eppure, come ha detto John Cage "Erik Satie ci è indispensabile". Satie è il vero padre del minimalismo, il precursore della musica ambient. Ma è anche molto di più perché nonostante tutto e nonostante il tempo che è passato continua a rimanere unico e senza imitatori. Di Erik Satie ho più di una decina di cd e la sua musica l'ho ascoltata nelle esecuzioni di pianisti di diverse età e nazioni e, devo ammettere, che la musica del geniale compositore francese mi piace sempre e in qualunque interpretazione.
Ma c'è un disco che mi piace in modo particolare: Esoterik Satie. L'interprete è la pianista italiana Alessandra Celletti. La sua interpretazione risulta circolare e delicata, ma al tempo stesso appassionata e ricca di colori. Si capisce dalle prime note dei Picese Froides (i tre brani che aprono il cd) che il disco funziona e che ci catturerà in un meraviglioso caleidoscopio sonoro. Anche la scelta dei brani è notevole unendo ai pezzi più conosciuti, tra cui le bellissime Gymnopedie e le sei Gnossiennes, anche brani un po’ più rari come la Petite Ouverture a danser.
Il disco finisce... ma resta nell'aria una dolce atmosfera di sogno.
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