"Lavoratori buongiorno, la direzione aziendale vi augura buon lavoro, nel vostro interesse trattate la macchina che vi è stata affidata con amore, badate alla sua manutenzione, le misure di sicurezza suggerite dall' azienda garantiscono la vostra incolumità, la vostra salute dipende dal vostro rapporto con la macchina, rispettate le sue esigenze, e non dimenticate che: macchina più attenzione uguale produzione, buon lavoro."

LAVORO E VIGILANZA

vieni a giocare...ma non si tratta di un gioco, il duo madrileno, padrino indiscusso del noise ritmico ha sempre fatto fottutamente sul serio, le metallurgiche randellate assumono forme rutilanti, abbarbicate come sono ad un beat rigonfio e ballabile, sbraitanti e deformi si innestano vocalità in forma declamatoria...VEN...A...JUGAR... il sabotaggio è iniziato, indietro non si torna, pur sapendo che la battaglia è persa in partenza, la macchina ingloberà ogni cosa.

La materia sonora, trasuda dualismi tra le geometrie secche, martellanti ed assordanti delle macchine ed il groove profondo, organico e deflagrante, in Sheikh" e "Transmisiòn" emergono canti orientali e scorie etno-tribaloidi ondivaghe e sconnesse tra fatiscenti macchinari a regimi di funzionamento sovraccarichi.

EROE DEL LAVORO

lavorare per la produttività...incrementare la produttività "io sono una macchina, io sono una puleggia, io sono un bullone, io sono una vite, io sono una cinta di trasmissione..." pian piano il beat, che pareva così umano, contrapposto al detonare sferragliante dei vortici rumoristici pare incollarsi, forndersi alla macchina, la distinzione è annullata, la battaglia come prevedibile, persa, la title-track chiude il cerchio: sconquassanti ritmiche dai sentori hip-hop, rotolano e si miscelano a brandelli organici in disfacimento, il rombo dei macchinari si sfalda in striscianti rantoli, "lavoratori, anche oggi non vedrete il sole"

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