La vena psichedelica di Nick Bindeman non si ferma di certo ai Jackie-O Motherfucker, il chitarrista di Portland fonda infatti nel 2005 assieme al fratello batterista Jed e al chitarrista Dewey Mahood, il progetto Eternal Tapestry, a loro si aggiungeranno il bassista Krag Likins e il sassofonista Ryan Carlile, formando l'attuale quintetto.

Se il Sound dei Jackie-O Motherfucker presentava prevalentemente affinità con la storica scena di San Francisco, il versante psichedelico degli eterni ornamenti verte più su una base atmosferica e spaziale, una sorta di ambient cerebrale che prende spunto dallo scrigno dei segreti Floydiano ai corrieri cosmici, associato ad un chitarrismo ispirato da Sonny Sharrock.

Prodotto all'inizio del 2011 "Beyond The 4th Door" inizia con le ipnotiche chitarre di "Ancient Echoes", che ricordano l'andamento della parte conclusiva di "Suche & Liebe" degli Ash Ra Tempel e lo stile del primo Gottsching, ma anche certe sperimentazioni d'Oceania Montgomeryane, si distingue dal resto del disco invece "Galactic Derelict", una sorta di rituale spaziale degli Hawkwind dove le chitarre si presentano più acide e la batteria è più in primo piano nell' improvvisazione. Ascoltare "Reflections In A Mirage" e "Time Winds Through a Glass, Clearly" (a metà tra Raga-Rock e il "giardino" dei Popol Vuh) dà l'impressione di essere all'interno della copertina, nel deserto, accecati dal sole, con delle illusioni ottiche che si ripresentano da ogni parte, una sensazione estatica, dove ci si ritrova anche con tanta fastidiosa sabbia nelle scarpe, ma se siete abituati a tutto ciò, godetevi questo gioiello della Thrill Jockey.

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