Oggi ... una successione di eventi, fenomeni incontrollabili l'uno legato all'altro.
Cambiare punto di vista mantenendosi coerenti.
Ripercorrere la vita di un artista che ha avuto a che fare con "tutti" e "tutto" meriterebbe settimane di attente analisi socio-culturali, e se poi sono in due ...
Prossimo ai '60, Zorn ha collaborato con una moltitudine di figure storiche della musica, a titolo d'esempio Laurie Anderson, Frank Lowe, Mike Patton, Andrea Centazzo, Lou Reed, spaziando per ogni genere musicale catalogabile. Parlare di musica in alcune situazioni è screditante, non so bene se nei confronti della musica o di Zorn-Chadbourne.
Una parentesi per Eugene Chadbourne è doverosa.
Eugene Chadbourne con John Zorn nel '78 incidono "School", lavoro di sperimentazione in doppio vinile (33 giri).
Un duo improbabile John Zorn - Eugene Chadbourne, che si ritroveranno a collaborare per svariati "lavoretti" anche negli anni successivi.
Eugene Chadbourne impone alla New York del free-jazz un country-folk acido, senza schemi ne modelli, fuori da ogni grazia di Dio (?) che "parte" dalla capanna dello zio Tom e arriva agli spinelli del festival di Woodstock (anno 1969 Bethel, ridente cittadina campagnola dello stato di New York), per poi tornare nelle tane fumanti della periferia newyorkese.
Eugene Chadbourne alterna classica al country & western demenziale, rockabilly da garage ad opere fortemente politicizzate.
Sono molti gli aspetti che legano le vite di questi due grandissimi artisti, nonostante Zorn e Eugene Chadbourne in comune dopo la bellezza di 33 anni abbiano ben poco se non il desiderio e la volontà di sperimentare di tutto, in breve hanno preso strade di sperimentazione completamenente diverse.
"School" è una muraglia di chitarrone (acustiche, elettriche e speci varie) sprizzanti di strepitii (assoli, duetti, tris e quartetti e quant'altro) e Zorn che di tanto viene fuori con il suo sassofono.
Nelle 10 tracce una specie di Kandinsky drogato, arrabbiato e subito sorridente che impreda alla vodka si lascia prendere dalla foga artistica abbandonando forse eccessivamente la tecnica e gli schemi ...
"Mi sembrava che l'anima viva dei colori emettesse un richiamo musicale, quando l'inflessibile volontà del pennello strappava loro una parte di vita"
Personalmente non mi ritengo predisposto a questo tipo di ascolti ... e forse (sicuramente) ci sono opere di entrambi gli artisti che meriterebbero maggiori attenzioni. Non mi sento in grado di condizionare i pareri e non associo nessun voto all'opera.
Diciamo che è una chicca per gli amanti del genere (?).
Ecco la lista tracce:
- "Solitude"
- "Duet"
- "The Return of Romance"
- "The Shreeve"
- "The Fling"
- "Missing Persons"
- "Welcome West"
- "Lacrosse (take 3)"
- "Lacrosse (take 4)"
- "Lacrosse (take 6)"
Un piccolo regalo a tutti i debeseriani...
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