In merito a Sponda sud Bennato ha dichiarato: « Questo nuovo lavoro è un prosieguo del percorso precedente, è un allargamento dell'orizzonte mediterraneo a più lontane latitudini, e in particolare alla intensa e misteriosa Africa, dove colloco una mitica sponda che custodisce la fonte di tutte le leggende, e il segreto di un suono battente primitivo che attraverso deserti e mari viaggia e si diffonde e arriva fino a noi, fino alle nostre sponde, che risuonano così di antiche tammorre e chitarre, nelle campagne ricche di arte e di cultura. Da Napoli al Gargano alla Calabria quelle voci quelle melodie e quei balli mi portano ad Algeri, a Orano a Casablanca, e poi più in là al Cairo, in Etiopia, in Mozambico. Ogni tappa è una scoperta e un riconoscimento, lungo il filo di un'emozione e di un'idea, in un percorso alternativo rispetto alla devastante logica del business e dell'appiattimento globalizzante, contro la quale silenziosamente combattono i tamburi di ogni villaggio" . »”
SPONDA SUD (2007) Si parte con la title track “Sponda Sud”, una struggentissima ballata sulla bellezza del navigare e di confrontarsi e arricchirsi tramite il contatto di culture diverse all’interno del Mediteranneo e dell’Africa; musicalmente è una ballata con pochi accordi di chitarra classica contornati da un’orchestra e da un coro di bambini di varia nazionalità: personalmente la considero uno dei picchi assoluti del maestro napoletano. “Ritmo di contrabbando” è un mid-tempo costruito su un tappeto di percussioni e un riff di chitarra elettrica (il ritornello forse è un po’ stucchevole, ma la canzone funziona abbastanza); a livello testuale il tema è sempre lo stesso, la riscoperta della tradizione popolare a fronte dell’ appiattimento globalizzante. “Canzone per Beirut” è una lenta e triste canzone sul conflitto libano-israeliano del 2006 e che si augura una nuova pace per quella nazione. Musicalmente è costruita con chitarra classica e orchestra di accompagnamento. “Lucia e la Luna” è una ballata che descrive un incontro magico tra una fanciulla e la Luna, che la informa delle sue tre ricchezze (il suo nome, la sua bellezza, e il dono di danzare la taranta); musicalmente è una canzone molto ritmata, che nel ritornello presenta la chitarra battente in arpeggio e un controcanto femminile (la cantante Sonia Totaro). “Ogni uno” invece è un’allegra canzone sulla ricchezza delle diversità; musicalmente presenta una chitarra elettrica che accompagna le voci dei cantanti del maghreb e quella di B.(voci che spessissimo sono presenti nei pezzi di B.) “Italia minore” è una lenta ballata dedicata da B. al grande cantautore pugliese Matteo Salvatore, scomparso nel 2005: la canzone accomuna il destino del cantautore con la sua musica, il genere popolare, in questi anni sempre messo in secondo piano rispetto ai generi più “visibili” (rock, pop ecc.).
Musicalmente presenta una melodia molto semplice, suonata dalla chitarra classica e accompagnata dall’orchestra. “Verso il Sole” è un’allegra canzone ispirata dal clima solare del Meridione del mondo e che ha come protagonista una rondine che emigra verso il Sole; musicalmente vede la presenza di strumenti etnici e voci mediterranee. “Luna napolitana” è un’altra lenta ballata che narra delle immagini evocate dalla Luna napoletana; musicalmente è accompagnata dal violino e da una voce femminile molto sensuale. “Alla festa della taranta” è una scatenata ballata introdotta e intermezzata da un assolo deciso e penetrante di violino e voce femminile, sottolineato poi da una chitarra rock che inserisce vari assoli; a livello testuale descrive una festa della taranta andata piuttosto deserta, ma nonostante questo tenuta viva da pochi irriducibili come il “maestro sul piedistallo che si sbatte e fa ammuina” e il “uaglione miezz’a via” che “sta suonando il suo tamburo\sta suonando la sua pazzia”. Chiude l’album “Angeli del Sud”, canzone dedicata a tutti i bambini africani e che è un’altra struggente e dolce ballata per chitarra, percussioni e cori femminili.
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