Poco più che trentenne e raggiunto il successo con Prelude, Eumir Deodato si ripete nello stesso '73 con l'ottimo Deodato 2, che tuttavia non ripete i fasti del precedente LP, ma addirittura porta alla separazione dell'etichetta discografica che li aveva prodotti la CTI, poi scomparsa. Si apre così un nuovo capitolo per l'attività del nostro eroe che firma un contratto con la MCA, ben più blasonata della precedente etichetta.
Viceversa Eumir nella produzione del nuovo Whirlwinds, uscito nel '74, prosegue con tutti, ma proprio tutti gli ingredienti che lo avevano portato così in alto. Infatti ritroviamo Billy Cobham e John Tropea, un corposo accompagnamento di fiati e violini e sostanzialmente la stessa musica fatta di arrangiamenti di brani celeberrimi: "Moonlight Serenade" e "Ave Maria" che seppur eseguiti con maestria non aggiungono più nulla a quanto Deodato avesse già proposto, rendendo sempre severo (e perdente) il paragone con gli originali. Molto più riuscito quello di "Do It Again" dal brillante album d'esordio degli Steely Dan, in cui a fianco della solita sezione di fiati risalta ancora una volta il grande John Tropea, senza il quale forse il successo di Deodato sarebbe ridimensionato.
Finiti gli arrangiamenti, il lato B dell'album, propone la creatività di Deodato, a differenza dei precedenti lavori in cui essi erano mescolati. Direi che questa fu una scelta coraggiosa: il tentativo di sdoganare l'immagine di arrangiatore, per proporsi sempre maggiormente come autore e che proseguirà nei successivi lavori.
Purtroppo senza l'esito sperato! Infatti il suo declino risulterà assai rapido, non tanto come artista, quanto come celebrità. Ritornando all'album e pur con un'ottima timbrica e lavoro orchestrale: "West 42nd Street" e "Havana Strut" risultano abbastanza noise e non in grado di suscitare l'entusiasmo sperato.
Molto meglio la title track finale, sempre grazie all'apporto determinante di John Tropea che non a caso inaugura alla grande il brano subito incalzato dalla sezione fiati e seguito dalla lunga suite atta a far risaltare le buone doti di Deodato alle tastiere, ma lascia anche spazio all'impegno di Billy Cobham. Grazie ad una conclusione così e rapportandomi alle due opere precedenti il giudizio "onesto" non può che assegnare a Whirlwinds le 3 stelle, aiutate anche dall'ottima tecnica di riproduzione sia dell'LP che del CD.
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