La scena alternative tricolore continua a godere di buona salute, destando l’attenzione di label straniere e pescando dal suo cilindro tanti volti nuovi degni di nota. Tra questi direi che una segnalazione questi EVA se la meritano tutta, visto che il loro alternative rock sembra funzionare a meraviglia. La fortuna di progetti come il loro è l’aver trovato il giusto equilibrio in sede vocale, dove addirittura troviamo tre tonalità differenti: due sul melodico andante e una growl oriented. Il risultato finale è “Far Enough”, un debutto che sicuramente non farà gridare al miracolo ma che sicuramente ha un grosso pregio, quello di saper incuriosire e intrattenere l’ascoltatore. I dodici brani presentati hanno infatti brio e sanno essere catchy al punto giusto, un mix tra il ruffiano andante e il radiofonico per intenderci. Ecco forse l’unico neo di questo primo capitolo discografico è la sua lunghezza, se la tracklist si fosse fermata alla traccia numero nove credo sarebbe stata la soluzione giusta. Nonostante questa considerazione personale questi musicisti sanno il fatto loro, mostrandosi sul pezzo su ciò che va per la maggiore oggigiorno, spazio quindi a tipici scenari metalcore oriented, altri più math-rock e una buona padronanza in fatto di assoli e passaggi complessi. I primi nomi che mi vengono in mente ascoltando questo album sono Gaia Corporation e Vanilla Sky, i primi nel modo di intendere la parola “alternative” in maniera fresca ed efficace e i secondi soprattutto nelle parti melodiche del cantato. Insomma un lavoro più che soddisfacente che ci mostra una band dall’ampio raggio d’azione, il compito per il futuro è quello di dare una forma ancor più definita al progetto in modo da poter posizionare gli EVA in un determinato filone di ascoltatori.
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