Innanzitutto vorrei precisare una cosa: ho etichettato questo disco di genere nu-metal... beh, non è esattamente così. Il fatto è che è un album veramente vario, in esso confluiscono influenze metal, gothic, fino ad arrivare alla musica classica e lirica, tutto l'album è un fondersi di melodie di piano e chitarre distorte.

Il brano che ha reso noto al pubblico la band facendola diventare il fenomeno dell'anno è "Bring Me To Life". Questa canzone ricorda molto i Linkin Park ed è, forse, l'unico pezzo veramente nu-metal; vede la partecipazione del rapper Paul McCoy, dei 12 Stones, che inscena un bel duetto con la straordinaria Amy Lee, la giovane "dark-lady" cantante e leader del gruppo.
Proprio lei, secondo me, è il punto di forza degli evanescence: la sua voce riesce ad amalgamarsi perfettamente sia con i pezzi piú duri dell'album, come "Going Under", che con i pezzi melodici, tra i quali c'è la bellissima "My Immortal", una ballata tutta piano e voce inserita insieme a "Bring Me To Life" nella colonna sonora del film Daredevil.
Sulla stessa onda di quest'ultima è anche "Hello", infine a me è piaciuta molto l'ultima, "Whisper": in essa sono racchiusi tutti gli elementi della loro musica, con una certa tendenza al gothic-metal.

In conclusione, secondo me, gli Evanescence possono fare molta strada, per essere il loro disco d'esordio non poteva andare meglio, avendo conquistato l'attenzione dei palcoscenici mondiali, ora però dovranno dargli un seguito per affermare del tutto il proprio valore.

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