Gli Evergrey sono una garanzia piuttosto confortante per quanto riguarda il power metal melodico dalle tinte progressive. E sono anche una band che sa guardare avanti. Lo dimostrano perfettamente con questo decimo studio album.
Ero già rimasto molto impressionato dal precedente “Hymns for the Broken” per la voglia di ridisegnarsi mostrata; “The Storm Within” è la degna prosecuzione di quel discorso.
Un sound che bilancia bene aggressività, melodia e modernità, presentandosi anch’esso come a metà strada fra il power-prog molto melodico del primo periodo e quello più estremo e marcatamente metal delle produzioni successive. Nello specifico più duro e ruvido delle produzioni della prima fase di carriera ma meno soffocante di quello della fase successiva che tendeva ad oscurare il lato melodico. A tutto ciò si aggiunge un’impronta decisamente più moderna, con influenze che attingono dalle produzioni metal della nostra epoca, roba che va dal metalcore fino a certe trovate elettroniche in voga nel nostro decennio (roba che si può sentire in band tipo Dead By April o il James LaBrie solista dell’ultimo album). Sicuramente il sound è leggermente più duro, oscuro ed invernale rispetto al precedente lavoro.
Forse mi è sembrato leggermente più coraggioso il precedente, ma anche qui l’idea di un sound fresco e moderno prende piede in maniera significativa. Gli ascolti mi sono partiti un pochino in sordina ma non ne sono serviti moltissimi per coglierne le sfaccettature.
Sarebbe bello se ora anche i colleghi Symphony X facessero la stessa cosa, ovvero tentare una nuova strada che si ponga a metà fra il primo e l’ultimo periodo ma che sia proiettata in avanti. Sembra davvero che dopo un periodo moderato seguito da un periodo estremo quella della via di mezzo ma con idee nuove sia effettivamente la scelta migliore; gli Evergrey lo hanno dimostrato appieno.
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