Questa rece aderisce alla campagna contro la discriminazione delle rece metalliche e per le pari opportunità.

Detto questo, diffido la Gran Massoneria dei Truzzi che in questo onorabile sito, ha lanciato l'intollerabile moda di screditare dischi e rece METAL, per esaltare insulse ed anonime ciofeche.

Mi chiedo ad esempio, se tutti i saccentoni che infestano con commenti beceri la quasi totalità delle recensioni metal, conoscano a fondo i dischi trattati e votino con coscienza critica.
Molto probabilmente no!
E mi chiedo ancora se la stessa cosa succeda quando gli stessi saccenti si stendono a zerbino quando si tratta di sperticare lodi su rece di generi più di nicchia, come ad esempio l'indie, la psichedelia, l'ambient (brrrr) o il low-fi, che più lofie sono e più copioso sarà lo sbrodolamento.
Assolutamente si!

L'ignoranza da broccolo è presente in entrambi i casi ma il giudizio sarà diametralmente opposto. Converrete che esiste un'abnorme ed iniqua differenza di valutazione.

Quà entra in gioco il fascino dell'elitarismo. E' tremendamento fiko esaltare un disco "sfigato" anche se non si ha la più pallida idea di come suoni.
In tali frangenti il commentator saccente delle mie nacchere, non perde occasione per darsi un tono dispensando Osanna e benedizioni all'autore della rece e alla sua settima generazione; immensamente grato per avergli rivelato un capolavoro (quasi sempre una immane e minimale cagata pazzesca) guarda
caso sottovalutatissimo, giubilandone l'arrivo del recensore a porre rimedio a questa insopportabile
ingiustizia.
Altre caratteristiche tipiche della "perla ritrovata" sono: disco troppo avantgarde, con i contemporanei impreparati per riuscire a comprenderne la portata storica, e artista che se nel frattempo non è diventato un mito per avvenuta morte per cirrosi epatica ora magari fa (grazie a Dio) tutt'altro mestiere.

Intendiamoci! Con altri termini questi deliri li vediamo anche nell'altra sponda metallara, ma contro tutti i principi democratici, a parità di esaltazione, il recensore borchiato viene smerdacciato fino all'osso, mentre il recensore del disco alternativo è un nuovo profeta.

Orbene! Se ascoltare dischi alternativi, è ormai l'unica ricetta per raggiungere il nirvana della "fikezza", vi basti sapere che nel caravanserraglio dei numerosissimi sotto-generi e derivati del METAL, ci sono fior di lavori elitari e sfigati che non li fotte nessuno.

Questo dischetto degli Evoken, con un lavoro datato 2005 dal titolo Antithesis of Light, è un perfetto esempio di disco Metal alternativo con i controfiocchi dalle spiccate influenze doom/ambient.

Il già citato ambient gode di altissimo prestigio fra le menti ottenebrate dei cultori di cacofonia allo stato puro, quindi è già una garanzia di "fikezza".
Il doom è invece il cugino misantropo della psichedelia ma senza puzzetta al naso; tempi ancor più dilatati, ritmo comatoso da un battito al minuto che lascia al batterista la canottiera sempre fresca e profumata; atmosfere plumbee ed opprimenti. E' l'unico genere metallaro in cui i bradipi posso fare handbagging in scioltezza.

Ebbene dall'unione di questi due generi per palati fini, viene fuori un disco dalle enormità potenziali "elitarie" e quindi da proiezioni di vendita pari allo 0.
Scordatevi tutta l'immediatezza del Metal, scordatevi la sua irruenza ed orecchiabilità, scordatevi di usare le orecchie; questo disco più che ascoltato va recepito per sensazioni, per odori, per empatia...
Sette lunghi brani per un totale di 70 minuti (un bel mattoncino da piramide di Cheope) ci proiettano in un luogo oscuro, freddo, fetido dimenticato dagli uomini e da Dio; no, non siete dentro una cabina elettorale, è solo quel suono che si sta impossensando della vostra anima e la sta sbattacchiando
come un cencio per farne uscire ogni soffio di vita e annientare ogni barlume di speranza.

Immaginate le sensazioni che potrebbe provare uno speleogolo della domenica che alla prima escursione in miniera a mille metri di profondità, dentro un ascensore bloccato, scopre di essere claustrofobico. Ecco! Questo è il grado di angoscia che sorga da questo allegro dischello.

Musica da camera...mortuaria? Da lazzaretto o forse più da Rave da fossa comune come ben evidenziato in copertina?
Indubbiamente musica che alla fine del disco (se ci arrivate) vi farà escalamare....
"MA CHI CAZZO ME LO FA FARE AD ASCOLTARE STA' ROBA"?
Tutto nella vita deve essere conquistato col sangue e sudore. Per diventare fiki senza abbandonare la strada mestra Metallara, vi dovete immolare agli Evoken!

STAY POWER MA ANCHE STAY TANTO FIKO

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