'Pretty Low' viene publicato il 24 Giugno 2014, sotto l'egida della Bridge Nine Records.Si tratta del secondo album in studio di una delle più interessanti formazioni emergenti del panorama hardcore statunitense. I quattro, più in particolare, provengono da Milwaukee, e sono quindi esponenti del cosidetto Midwest Hardcore, definizione più legata a una semplice questione di provenienza che a una questione più puramente stilistica.

In ogni caso, l'hardcore dei Nostri è il risultato naturale dell'unione dei quattro singoli elementi: una batteria frenetica ed esasperata, un cantato disperato e lacerante, delle linee di basso sempliemente assassine e una chitarra dallo stampo metallic hardcore. Questi quattro elementi si miscelano alla perfezione, dando origine ad un sound compattissimo e senza compromessi, caratterizzato da una forma-canzone tipicamente hardcore, con brani di massimo due minuti cosparsi di breakdown, intermezzi in cui il basso la fa da protagonista e ritmiche in tupa-tupa a testa bassa. Il lavoro di ciascuno dei quattro membri sarebbe degno di una singola descrizione, ma per non dilungarmi troppo mi limiterò ad elogiare particolarmente l'interazione tra le vocals laceranti del frontman Josh Kelting e le rudi back vocals del chitarrista Zach Dear, e le sopracitate ed esaltanti linee di basso ad opera di Caleb Murphy.

Il disco è composto di dodici tracce, per una durata totale di circa ventiquattro minuti. Un concentrato di rabbia, frustrazione ed insoddisfazione verso una vita ingiusta e senza pietà, che colpisce violentemente l'ascoltatore da tutte le direzioni. Ad aprire è la title-track, che mette subito in chiaro le intenzioni del gruppo grazie anche al suo ritornello incisivo ("I'm feeling pretty low/ Cant'stop now, can't lose control"), per poi lasciare spazio all'ottima "Just Don't". Altri momenti salienti sono "Gravity" (mi ripeterò, ma l'intro in basso è davveo figa) e "Old Habits" (da incorniciare il finale). Il punto più alto del disco si raggiunge forse con "Forgetting", primo e unico singolo estratto e vera e propria mina. "Second Face" infine, svolge perfettamente il suo compito e chiude il tutto in bellezza. In ogni caso. una delle caratteristiche migliori di "Pretty Low" è la sua compattezza è l'alta qualità di ogni traccia, quindi l'ascolto dell'album nella sua interezza è comunque di dovere. Inoltre la produzione garantisce un impatto sonoro vicinissimo a quello che si avrebbe in un concerto, ambito in cui, parlo per esperienza personale, i quattro danno il meglio.

In conclusione, 'Pretty Low' è un disco di hardcore potente, incazzato, e soprattutto sincero, frutto della dedizione e della passione di quattro ragazzi che meritano indiscutibilmente il crescente successo che stanno acquisendo all'interno della scena hardcore contemporanea e l'attenzione di chiunque ami questo tipo di sonorità.

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