Gli Extreme Noise Terror, come tutti ben sanno, sono stati una delle bands più importanti nel campo crust-core/grind, anche se sono sempre stati messi all'ombra da gruppi più celebri quali Napalm Death, Carcass o gli immensi Brutal Truth. Il gruppo, capitanato da Dean Jones, si formò nel gennaio del lontano 1985 quando pubblicò il loro primo cd, "Radioactive", diventato presto un simbolo del "Chaos U.K. crust-core". Da lì si sviluppò una serie di lavori, tra cui "Phonophobia", "Retro-Bution" e "Damage 381" che terminò con "Being And Nothing" del 2001, senza dubbio l'album più pesante e grind-oriented della formazione.
Ma veniamo a questo "Retro-Bution", pubblicato nel 1995 e che tra l'altro porta a un cambio nella line-up, con l'aggiunta di un secondo chitarrista. È un album abbastanza pesante, con canzoni veloci, brevi, sincere e marcate da uno stile rozzo ed incredibilmente selvaggio. Certo, in un disco di crust-core non si può parlare del livello tecnico dei membri; qua, quello che più conta è il messaggio dei testi, politicamente impegnati e mai banali, che vanno dalla squallidità della vita ("Conned Through Life") al razzismo ("Human Error"), dalle troppe uccisioni degli animali ("Murder") ai problemi del Terzo Mondo ("Third World Genocide"). È ovvio quindi che si tratta tutto di una questione di espressività e di stile, che probabilmente farà storcere il naso ai palati più raffinati, ma è anche vero che il disagio sociale rappresentato dai testi non ha bisogno di essere elegante e raffinato. Nonostante ciò, tutte le canzoni hanno un bel piglio melodico che coinvolge per tutte le 14 tracce del disco: brani come "Raping The Earth", "Bullshit Propaganda", "Lame Brain" e "Murder" sono diventati dei classici della band. La canzone migliore è probabilmente "Subliminal", la più lunga del cd (4:14 minuti), che alterna parti velocissime ad altre leggermente più rallentate, per poi finire con un bell'effetto distorto di chitarra negli ultimi 14 secondi. I brani sono mediamente molto corti, sull'1-2 minuti di durata, per una durata totale di una misera mezz'ora. L'unica pecca di "Retro-bution" è che non c'è una grande varietà nelle composizioni (eccetto "Subliminal") il che può rendere il lavoro un po' ripetitivo ma di certo non ne riduce il valore.
In conclusione "Retro-bution" è un grande disco e soprattutto fondamentale per il gruppo, che compirà una grossa maturazione stilistica con "Damage 381" e il grande "Being And Nothing".
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