Fabri Fibra è tornato... di nuovo, e in un modo che (quasi) nessuno avrebbe mai scommesso. Ormai è risaputo perfino dagli alberi che al nostro affezionatissimo Fabrizio Tarducci (in arte Sfiber detto "Fibroga - citando un verso di "Io Non Ti Invidio" -) ciò che rincorre è quello che tutti i rapper nostrani della scena italiana (Club Dogo i primis) sognano, ovvero i soldi. Ma c'è il rap che si lascia trasportare dal fascino del Dio denaro e produce schifezze commerciale stile tunz tunz tunz parapara tunz tunz tunz e le spaccia per hip hop semplicemente parlando di figa e droga, solo per accontentare un pubblico di bimbominkia con tanto di medaglioni, che girano per la strada elogiando Emis Killa e compagnia varia, e poi c'è il rapper che riesce tuttavia a comporre (che è una parola grossa per un rapper in generale), o meglio dire a scrivere testi intelligenti che magari al primo occhio sembrano scritte da un bambino al riformatorio, ma che in realtà nascondo vari significati, e se poi a questo aggiungiamo una produzione d'effetto....e soprattutto il TALENTO (termine oggi troppo spesso riferito a "cantanti" dei reality)....ecco che allora bisogna ricredersi.
"Guerra E Pace" è proprio questo: un album moderno, potente, intelligente, fresco; una produzione coi fiocchi, una manciata di singoli di successo, e infine... il nome Fabri Fibra. Tutto questo non fa altro che fare aumentare la curiosità dei fan e i non fan su come suonerà questo lavoro. Secondo i miei gusti questo album è nettamente superiore a "Controcultura", perché segue più una linea logica, mentre il precedente sembrava zoppicare un po' troppo su se stesso. Ovvio il Fibra dI "Turbe Giovanili", di "Mr. Simpatia", di "Tradimento" e di "Bugiardo" (CVEFB non lo conto nemmeno) ormai è bello che un ricordo. Ora anche lui si è evoluto, come tanti rapper, che poi per molti sia peggiorato o migliorato sono solo gusti. Fibra oggi sembra meno incazzato e più concentrato a raccontarci la verità di questo paese: basta testi su amori adolescenziali ("Momenti No") o sfuriate verso il sesso femminile ("Gonfio Così"), ormai Fibra è visto come una sorta di "profeta" (????) del rap, uno che sa cosa piace alla gente e riuscire a vendere senza problemi, (in "Tranne Te" ci aveva azzeccato in pieno), ma che talvolta riesce anche a uscire dagli schemi del classico "tormentone estivo commerciale", che di norma è presente in tutti gli album ("Applausi Per Fibra", "La Soluzione", "Vip In Trip") per dedicarsi a testi più profondi che meriterebbero più attenzione e che, guarda caso, sono quelle che vengono troppo spesso sottovalutate.
"Guerra E Pace" è un album troppo sottovalutato. E' vero il flow di Fibra non sarà più così pungente come una volta, e anche il suo modo di "rappare" è più sempliciotto e meno incisivo, ma chissenefrega? Se i testi funzionano (e funzionano) e le basi sono d'effetto, a chi interessa che Fibra non canti più canzoni come "Vaffanculo Scemo" o "Mal Di Stomaco"?. Fibra è il rapper più in voga dei nostri anni (insieme a a ehm...Fedezzzz....e Salmo!), e ci hanno provato tutti a dirgli di cambiare, ma lui ha sempre fatto il cazzo che gli pare... e ha dimostrato come uscirne senza ridicolizzarsi, anche perché un Fibra che ancora oggi nel fiore dei suoi anni e coi soldini che ha canti "Non Fare La Puttana" non è proprio il massimo della vita. Ma ora analizziamo l'album: Dopo una breve intro ecco che "Bisogna Scrivere" apre le danze. Il pezzo è godibilissimo grazie anche a un ritornello orecchiabile e molto melodico (che si basa su un testo dei Baustelle). "Voce" è simile a "Bisogna Scrivere", ma ha un ritornello ancora più d'effetto da cantare fino alla nausea: pezzo riuscito, anche se non il migliore dell'album. Ed ecco che arriva la prima calda collaborazione, ovvero "Che Tempi" con Al Castellana, uno dei migliori singoli dell'album, in cui Fibra parla dei nostri giorni confrontandoli col passato per farci capire che ormai siamo "tutti contro tutti"... appunto. Segue il singolo di lancio, "Pronti, Partenza, Via", canzone quasi da discoteca che cita le varie massonerie, con un testo tuttavia simpatico reso grazie a molti giochi di parole rivolte ai soliti politici ("si va per mari e monti via"). In "A Me Di Te" sembra di tornare ad avere a che fare con Mr. Simpatia, stavolta contro Valerio Scanu. Pezzo più che evitabile a mio avviso. "Non Correre" è una delle mie preferite, anche non mi sento di dire che sia la migliore, con un ritornello che ricorda vagamente le vecchie hit di Gabry Ponte e co. "Tutto In Un Giorno" presenta una base dub-step lenta ma molto graffiante, con un testo che parla dei miti e delle loro morti tragiche. Pezzo più che sufficiente a mio avviso. "La Solitudine Dei Numeri Uno", con una base quasi stile Gorillaz, è una canzone molto trascurata ma secondo me intelligente (che in qualche modo mi riporta ai tempi di "Turbe Giovanili"). "Panico", in collaborazione con Neffa, è un gran bel pezzo con una base old style e un testo più che all'altezza. "Frank Sinatra" è la più elettronica dell'album, una base solida e spaccatimpani, in cui Fibra si identifica in un robot. "Raggi Laser" e "Nemico Pubblico" sono i pezzi più bassi del disco (di quest'ultimo salvo solo il testo). "Non Credo Ai Media" è un pezzo più che buono, che va contro i giornalisti e i telegiornali, ma niente di esaltante. "Guerra E Pace" si apre con un ritornello da antologia, e presenta un testo che a prima vista sembra banale ma che in realtà è forse il migliore del disco: il testo parla della carriera di Fibra e dei cantanti di oggi, che sembra essere stato scritto quasi da un altro rapper (ascoltare per credere). "Alta Vendita", "Centoundici" e "Ring Ring" sono pezzi puramente commerciali: il primo è molto godibile, il secondo di grande impatto, il terzo presenta una ottima base sprecata. Il disco si chiude con "Dagli Sbagli Si Impara", con il ritornello cantato da Elisa, la canzone più tranquilla mai realizzata dallo Sfiber, che parla ancora una volta del passato di Fibra e dei suoi errori.
Risultato: è un album riuscito, quasi estivo, e che ancora una volta guarda il rap come una musica futuristica, almeno in questo paese. (Se a qualcuno ha dato fastidio questo ultimo commento può benissimo rispondere senza insulti vari o commenti idioti, grazie).
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