Calvario.
Il luogo dove Gesù salì per esservi poi crocifisso. Da sempre quindi associato a dolore, penitenza, sofferenza. In questo film vi è tutta la sofferenza che un uomo possa provare.
Mettiamo subito le cose in chiaro. E' il film più agghiacciante che io abbia visto e vi posso garantire di aver visto molti cinema "strani". Questo è quello che più mi ha impressionato per atmosfera, pazzia, follia, violenza, degradazione della mente umana. Calvaire è qualcosa di angosciante e disturbante, è il film che descrive al meglio la follia umana, il dolore che può creare un uomo quando la sua mente è infestata da demoni più grandi di lui. Se credevate che "Gummo" fosse un film strano e pazzo allora non avete visto Calvaire, non avete assistito al calvario del protagonista. Non avete assistito al suo dolore...
Diretto dal debuttante belga Fabrice du Welz il regista si avvale del supporto francese per realizzare questo cinema dell' orrore assolutamente anomalo. Ancora una volta è la Francia ha produrre un grande horror come succede sempre più spesso ultimamente (Alta tensione, Frontiers, Sheitan). Come già detto in precedenza Calvaire è molto strano e difficile da comprendere, non tanto per la trama ma quanto per la reale difficoltà di assimilare scene molto crude che usano subdolamente la violenza. Non scorreranno fiumi di emoglobina ma piuttosto sarà la suspense e la follia dei personaggi a farvi rimanere sconvolti da quello a cui assisterete.
Il cantante Marc Stevens mentre attraversa un bosco vedrà spegnersi il suo furgone (strano...) e incapperà in una figura che di notte, sotto una pioggia battente sta cercando una cagnolina di nome Bella...Questo stranissimo personaggio lo porterà in una locanda li vicino per far si che venga chiamato qualcuno a riparare il suo furgone. Marc si imbatterà in un oste gentile che gli racconterà che anche lui prima di essere abbandonato dalla moglie Gloria era un umorista, definendosi un artista proprio come lo è Marc e che proprio per questo motivo loro due si possono capire a vicenda. Il tutto diventerà grottesco quando il locandiere di nome Bartel vedrà nella figura del cantante la sua ex moglie...Comincierà una spirale di violenzia fisica e psicologica da far venire la pazzia anche a chi assiste a tutto questo. Non mancheranno le scene slasher e violente ma sarà la follia di Bartel e di altre figure a creare scompiglio.
Persi in un paese isolato e con la completa mancanza di una figura femminile, gli abitanti del borgo mostrerano tutta la loro ambiguità in quella che sta diventando una scena cult del film: il ballo dei cacciatori nel bar sulle note di un pianoforte stonato dove ci verrà mostrata la più totale insanità mentale...
A dimostrare il più completo annientamento emotivo e umano basta citare la scena dello stupro in cui si sentirà il grugnito beffardo di un maiale a sostituire le urla del malcapitato...
Ambientato in una location inquietante e incorniciato da una fotografia oscura e deprimente questo Calvaire è un film in cui non è tanto la paura il motore dominante ma bensì la follia nella sua forma più cruda e reale. Non vi aspettate scene di sesso, battutine alle "Cabin Fever" e cavolate simili perchè "Calvaire" non ha nulla di umano ma è una trasposizione della pazzia su pellicola. Sarete "affogati" da ambienti claustrofobici e strazianti, da urla e scene disumane, vedrete bambini che sembrano usciti dalle favole rimanere spaesati nei bosci, assisterete a un dissacrante taglio di capelli, a maiali impazziti che sembrano usciti dalla "Fattoria degli animali" di Orwell.
Io ammetto che dopo aver visto questo film sono rimasto davvero colpito. E' l' unico horror che mi ha davvero lasciato mortificato, in cui rimani spiazzato da sequenze strabilianti dove i protagonisti sono figure che starebbero bene soltanto in un manicomio.
Calvario. La collina sulla quale fu crocifisso Cristo...
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