Buongiorno signore e signori di de beaser!
Come prima recensione ho scelto un disco per me molto importante forse quello che più mi ha pemesso di ammirare la bellezza del paese in cui vivo quindi sono molto motivato dopo questa breve prefazione passo subito al recensiore il disco.
"Creuza de ma" è musica (in quanto il disco è più un'operazione commerciale) dedicata ai viaggiatori, a coloro che vivono la vita errando per qualsiasi motivo e che possono stare solo poco nella terra natia e puro cuore, pura anima pura poesia. Prendendo spunto da queste riflessioni il nostro duo de Andrè/Pagani ci porta in un antico centro mediterraneo (non confinato alla sola genova benchè la scelta dell idioma lascerebbe intuire il contrario) dove la lingua corrente è miscuglio di tutte le città di porto e colonie ci porta a vivere e respirare quell'aria quasi nomade dei marinai, dei risvolti economici delle città, degli emarginati e della gente comune.
L'intero album è intrinseco di stumenti mediterranei come ouk, bozuki ed altri strumenti tipici dell'ambiente mediterraneo e mediorientale ed anche la voce del nostro faber si fa più espressiva abbandonando quella costrizione al canto "alla Brassens" dovuta alla maggiore adattabilità della lingua Genovese quasi priva di quella ritmica bassa tipica dell'italico idioma.
Gli argomenti trattati sono fra i più disparati si parte da quella "Creuza de ma" che mostra il bisogno di beni semplici in contrasto con l'abitudinarietà della vita moderna, che mostra un indifferenza: l'indifferenza dei marinai nei confronti della gente della terraferma che cerca quiete anche nei pensieri rifugiandosi nel vino prima della notte del viaggio, perchè tutti loro assieme al mattino "padroni della corda che li lega e li porta in un viottolo di mare" passando per "jamin-a" autentica ode alla prostituta nella quale de andrè non costretto dalla censura mescola una linea melodica ipnotica ad un erotismo volgare ma quanto mai sincero porpio di chi, come i viaggiaori non possono avere l'amore quando vorrebbero. Uno stupendo assolo guida infine l'ascoltatore all esplosione ed al introduzione del momento più sofferto dell'intero album "Sidun" (Sidone) città della Libia demolita e ricostruita decine di volte a causa della guerra e a quel straziante verso di un/a padre/madre che deve dire addio al figlio ucciso dalla guerra (a tal proposito l'universalità del genovese è ancora più riconosciuta) e chiuso da un coro sardo quasi di speranza.
Tocca poi al timoroso comandante Cigala in "Sinan Capudan Pascià" che pur di non sfidare la fortuna si fece catturare da un moro, e mentre remò in schiavitù corse improvvisamente al timone della galea, salvando la vita al sultano il quale per ricompensarlo lo nominò gran visir a nome Sinan Capudan Pascià. Un visir che esalta l'universalità in questo caso della stessa brama del denaro che accomuna il mondo intero" e digli a chi mi chiama rinnegato che il sultano mi concesso di lucidar il suo argeto e l'oro, bestemmiando maometto al posto del sgnore). La musica scorre e ci accompagna fino a conoscere un mingherlo costretto a fare l'esattore di pegni in "A pittima" in quanto debilitato dal fisico ad un mestiere piu arduo il tema accompagnato da un flauto che esalta l'incertezza del personaggio è uno di quei tipici "momenti del poeta" che esalta la bellezza in una figura sgradevole come la pittima nobilitata da quel salvaguardare gli straccioni.
Il viaggio ci porta ancora ne "A dumenega" genovese dove le prostitute si godono il giorno libero vestite da gran dame e schernite dalla popolazione/clientela, come nel de andrè piu sarcastico giunge la resa dei conti del destino quando uno degli schernitori vene a sapere che sua moglie è fra quelle prostitute e chiude infine con la ripartenza dei marinai che piangono i loro amori prima del viaggio, loro unica certezza. una certezza contro l'insicurezza del ritorno a casa, proprio di tutti i viaggiatori di "da me riva"
David Byrne defini questo disco uno dei piu importanti degli anni 80, ma credo che fino ad oggi ben pochi capiscano l'importanza cruciale di quello che viene definito come uno dei primi esempi di World music.
Immenso faber.
Cosa ne pensate? Non abbiate paura di giudicare cosi potrò migliorarmi.
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