Una pietra miliare di tutto l'hardcorepunk e di quello americano in particolare, eccotela qua, targata Washington DC 1982!!!!
Magari ai più diranno poco ma ai bei dì che furono, con l'aiuto di amichetti e fratellini come Jeff Nelson e Ian MacKaye, questi Faith e questi Void tennero concerti al fulmicotone e rilasciarono questo gioiellino per la giovane ed aitante Dischord records, l'etichetta fai da te dei Minor Threath che divenne simbolo di indipendenza dal music business per migliaia di kids (parola polverosa) americani stufi marci delle menate proposte dalla musica commerciale.
Il disco è composto da 24 tracce, 12 per gruppo,12 saette hardcore brevissime e pure come Dio comanda.
Aprono i Faith che hanno un approccio alla materia classico direi, brani scarni, brevi, distorti e strillati che risentono molto dell'influenza dei maestri Minor Threath, vuoi perchè appartengono strettamente alla stessa scena musicale (ed era ben più che una scena musicale), vuoi perchè il cantante si chiama Alec MacKaye e il sangue forse non è acqua, comunque sono strepitosi a 30 anni di distanza da questa incisione. Non mi metto a fare un track by track perchè un disco hardcore secondo me va scolato tutto d'un colpo come un bicchierino di bourbon, fa più effetto.
Ora tocca ai Void. Il discorso cambia un po'. Questi dovevano essere un po' cazzoni, almeno a sentire i loro pezzi, ma cazzoni nel senso buono intendo! Si parte con "Who are you?" che si apre su una intro chitarristica in puro stile hardrock '70 per poi spararsi nell'hardcore convulso e confusionario e morire nei feedback e la voce strozzata di John Weiffenbach che rantola e stride! Fantastici! Qui c'è un piccolo genio alla 6 corde che risponde all'improbabile nome di Bubba Dupree, fattostà che codesto tale con tutte le sue dissonanze e i suoi ammiccamenti al blues e i suoi fischi e rumori mi fa impazzire, lo bacerei in fronte.
Ecco le due bands di questo split lp, entrambe strepitose: Faith più tradizionalmente hardcore, veloci e rabbiosi - Void hardcore velocissimo chiassoso con influenze che molti hanno definito metal ma che a me paiono, almeno su questo disco, piu sul rockblues.
Una immensa goduria.
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