Questo è il terzo lavoro dei Faithless, il duo composto dal rapper Maxi Jazz (voce) e Sister Bliss (tastiere), ai quali si aggiunge ai cori Zoe Johnston (che sostituisce Dido sia nella realizzazione dell'opera che in tournee in quanto impegnata con il suo primo album "Here With Me", che si rivelò un grande successo e che non le permise di collaborare attivamente con il gruppo come in precedenza).
Uscito nel 2001, è il seguito di Reverence (1996) e Sunday 8 p.m. (1998), i due album che li hanno resi noti in particolar modo per le hit dance di successo "Insomnia" e "God Is A DJ".
"Outrospective" è la loro definitiva consacrazione, dalla prima alla dodicesima traccia è una cascata di emozioni.
Si inizia con "Donny X", un intro che riprende il testo di "Reverence" e che porta a brani molto vari ma comunque bellissimi.
Alcuni sono dei gran pezzi dance molto ballabili quali "We Come One" (autentico inno da discoteca, primo singolo estratto e la canzone più famosa della tracklist) e "Tarantula", altri rap quali "Not Ennuf Love", "Muhammad Alì" (secondo singolo estratto, si tratta di un brano rap dal ritmo molto sostenuto chiaramente dedicato al noto pugile, l'idolo d'infanzia di Maxi), "Giving Myself Away" (una canzone riflessiva su una relazione sentimentale del rapper) ed altri ancora più lenti e malinconici come "Crazy English Summer", "Evergreen" e la conclusiva "Liontamer", tutti e tre molto ben interpretati dalla corista Zoe Johnston.
Sono presenti inoltre due brani strumentali, ovvero "Machines R Us" (dal ritmo molto sostenuto che viene spesso spezzato e che si chiude con un tappeto di tastiere che creano un'atmosfera distesa molto suggestiva) e la breve ma toccante "Code" (una traccia di un minuto e mezzo molto semplice suonata con il piano ma nello stesso momento molto toccante, ascoltare per credere!).
Nel mezzo del disco è collocata "One Step Too Far", l'unica canzone che vede la collaborazione con Dido (tra l'altro sorella del produttore dei Faithless, Rollo Armstrong), ed uno dei maggiori singoli di successo dei Faithless.
In queste dodici tracce prevale un senso di malinconia che è probabilmente la fonte del fascino della loro terza fatica.
Un disco unico che consiglio veramente di ascoltare.
P.S.: è la mia prima recensione, spero di aver fatto un discreto lavoro
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