Uh-oh! Ci fanno notare che questa recensione compare anche (tutta o in parte) su scaruffi.com
Classificabile nel sottogenere "art rock", questo disco raccoglie diversi generi di musica, dalla cabaret song allo swing...
Il tema del disco è lo scorrere del tempo, dei bei momenti passati e ormai diventati ricordi... I Family vennero formati nel 1967 dall'incontro fra cinque prodigiosi e insoliti musicisti: il cantante Roger Chapman, un "vibrato" caprino dotato di una impetuosa carica vocale e di una spinosa baldanza, il chitarrista Charlie Whitney (principale compositore del loro materiale), il sassofonista Jim King, il batterista Rob Townsend e il violinista Ric Grech. Le due facciate del disco sono assai diverse.
La prima, più angosciosa, maniacale e martellante, mette in luce le doti ritmiche del gruppo e quelle vocali di Chapman. Ogni brano segue uno svolgimento unitario, e il ricorso alla strumentazione esotica e` molto interessante e suggestivo anche se dosato. Invece di tanti frammenti surreali rispetto al precedente "Music in doll's house", l'opera consta di solide ballate rock: Weaver's Answer e Hang Up Down sono le gemme del lato violento dei Family, fornaci di ritmo feroce e di lava incandescente, melodie sincopate per il vibrato rabbioso di Chapman, alle cui atmosfere un arrangiamento pirotecnico aggiunge un che' di demoniaco (fiondate di flauto pastorale, sassofono jazz e violino da serenata sulla prima; chitarra e flauto medievali sulla seconda).
L'intermezzo raga-vaudeville di Summer 67 (per violini classicheggianti, violino altissimo e sitar), il paranoico soul-jazz di How Hi-the-li e il rilassato folk campestre di Observations From A Hill, capolavoro della prima facciata, attenuano le tinte fosche di questa, tutta giocata sul contrasto fra le varie sembianze della strumentazione: quella folk (percussioni, violino, flauto), quella soul (piano, chitarra, voce), quella rock (batteria, chitarra), quella jazz (sax, flauto, violino), quella classica (violino, tastiere).
Nella seconda facciata la melodia riprende il ruolo trainante e le parti strumentali sono cesellate con un'accuratezza formale degna dell'opera d'esordio. In particolare From Past Archives è un folk rinascimentale (guidato dal clavicembalo) che sconfina in un jazzino veloce anni '30 (guidato dal sax) e in una sezione d'archi romantica. Soltanto Second Generation Woman calca la mano sul boogie piu` duro. Processions, semplice malinconica ballata, musica per un funerale di spettri, di ricordi passati, del tempo che "come un'onda trascina in acqua i castelli di sabbia costruiti nell'infanzia", splendida è la prova violinistica e tastieristica di Grech e King: una delle gemme del loro repertorio, ed Emotions, con cadenze da inno acid-rock e percussioni caraibiche, stanno un po' in disparte in questa sagra di imitazioni e trasformismi.
Splendidi e malinconici anche i testi... Non smetterò comunque mai di dire che "Processions" copre il costo del'intero disco...
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