A fine anni 80 ho iniziato a frequentare le prime mostre mercato del disco usato e da collezione, unica occasione per imbattermi in qualche titolo mancante o per farmi semplicemente incuriosire da qualcosa di particolare. Mi accorsi prestissimo dell'enorme rilevanza che i vecchi vinili di Rock Progressivo assumevano per rendere appetibile un espositore, con diversi titoli in bella mostra ma a prezzi improponibili. Contemporaneamente il nuovo supporto digitale si rivelò per me un'alternativa decisamente meno dispendiosa, scoprendo anche alcuni lavori talmente rari che neanche quei banchetti possedevano.

E' il caso dei FANTASY, classico esempio di un disco d'esordio pubblicato nel 1973 da una major, la Polydor, che ne avviò solo una prima stampa senza lesinare troppo sul numero, per poi, a flop commerciale avvenuto, rifiutare i demo del secondo album e liberarsi della band una volta per tutte, decretandone, di fatto, lo scioglimento. Tutta questa scelleratezza venne ricompensata una ventina d'anni dopo, con ristampe in vinile e cd, susseguitesi a ripetizione a causa del grande interesse suscitato.

La band inglese prende forma nel 1970 nella verde campagna del Kent inizialmente con la denominazione CHAPEL FARM, fatica non poco a farsi notare dai discografici, nonostante un'intensa attivita' live, e a un certo punto subisce la perdita clamorosa del chitarrista BOB VANN, che muore precipitando da una scogliera nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Con qualche aggiustamento d'organico e il nuovo moniker FIREQUEEN, arriva il sospirato contratto con la Polydor, che però non gradisce quel nome, troppo simile a quello di altri contemporanei che non hanno bisogno di presentazioni. E' la primavera del '73, e ai ribattezzati FANTASY si aprono le porte dei Chipping Norton Studios, il repertorio e' sufficientemente vasto da estromettere diversi pezzi del primo periodo, che vedranno la luce postumi. L'idea è quella di creare un concept solo apparente che si svela a poco a poco nell'artwork di copertina, con diversi riferimenti allo scorrere delle canzoni, si, perchè di canzoni si tratta: un canovaccio melodico incessante, una dolcezza che arriva dentro con la forza dirompente che non ti aspetti, il Progressive-Pop assoluto! Talmente autoctoni nelle trame leggere ma importanti, che anche i paragoni fatti con una certa frangia di Progressive Pastorale, vedi FRUUPP e BARCLAY JAMES HARVEST, risultano finanche inopportuni.

La title-track apre le danze con lucciole organistiche e la voce di Paul Lawrence morbida e intonatissima, il tessuto sonoro si ispessisce man mano, fino a un autentico wall of sound di grande suggestione. Il quintetto offre i migliori tecnicismi nella seguente CIRCUS, unico episodio di una certa durata e con cambi degni di nota. Altrove un certo passo rilassato la fa da padrone, THE AWARD, sentita dedica all'amico scomparso, ne è un esempio lampante. POLITELY INSANE, scelta come singolo, si discosta dal resto per un evocativo utlizzo di una sezione d'ottoni, tipica del periodo, e per un brio decisamente catchy. Anche il secondo lato fa vivere questi momenti, frementi in YOUNG MAN'S FORTUNE, condotta da un falsetto magistrale e un guitar solo da brividi nel finale, quasi mistici in GNOME SONG, forse la mia preferita, dove piano e voce ti prendono per mano e chiudendo gli occhi si può anche spiccare il volo, tra coralità immacolate e il solito muro tastieristico che si colora davanti ai tuoi occhi. La chiusura di SILENT MIME altro non è che una fiaba post psichedelica che soavemente fa atterrare l'ascoltatore. In ogni brano il contributo di DAVID METCALFE è il più consistente, piano, organo, mellotron e splendidi intrecci di synth sono il principale segreto dell'album, ma e' il suo immenso gusto nella scelta dei suoni a renderlo speciale.  

Se siete intransigenti assertori della suittona a tutti i costi, un ascolto tutto d'un fiato potrà magicamente evocarla. Se avete minor pretese ma amate comunque la buona musica, vi accorgerete anche che il disco è invecchiato sorprendentemente bene. Per tutti gli altri, una frasetta dalla title-track:

YOU'LL DISCOVER MOONSHINE! 

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