Sarà che ho fatto una sorta di indigestione di band Neo-Prog e affini negli scorsi anni, al punto di ritrovarmi perfino a non sopportarle quando le riascolto, e al punto di pensare cosa hanno di Progressive, nel senso "evolutivo" del termine band che risuonano i Genesis o gli Yes, sarebbe più giusto chiamarle Regressive o Revival-Prog, da non considerare come termini dispregiativi, anzi alcuni revival son sicuramente meglio di certi artisti che cercano invano l'innovazione, è chiaro. Non è necessario essere innovativi in musica, altrimenti si ascolterebbero solamente pochi artisti, frasi dette e ridette, infatti  trovo tutt'ora eccellenti i primi periodi di band della "Inside-Out", delle quali non mi pento assolutamente di aver comprato diversi dischi. Sarà che, crescendo si cambia di gusti, ma il Progressive che sto preferendo (oltre alle immortali band anni '70 ovviamente), è principalmente quello di un'etichetta discografica sempreverde, sia dal punto di vista dell'originalità, che dell'innovazione,  come la Cuneiform e inoltre band affini a questi generi, denominate Avant-Prog o Avant-Rock, sicuramente roba che va approfondita pian piano con anni di ascolti, ma che sicuramente lascia delle soddisfazioni immense, almeno per il sottoscritto.

Il difetto un po' comune, anche di chi è appassionato di musica è quello di associare al termine "Progressive" le sole band affini al Rock Romantico o addirittura di includere certi artisti dediti ad una pratica che non fa molto bene alla vista.Il vero Rock Progressivo ha una propria evoluzione che continua o quantomeno viene rielaborata anche tutt'oggi  e  in Italia abbiamo una vedova nera abbastanza prolifica.

Tengo a precisare, giusto per esprimere la mia opinione, che sono tra i primi a dire che gli artisti passati nel mitico CBGB sono stati una vera manna dal cielo per la musica.

Dopo aver annoiato un po' con questo discorso il popolo debaseriano, almeno a chi ha avuto il coraggio di leggere una recensione dove tra i generi si notano Avant-Rock e Progressive Rock, adesso mi tocca parlare di questi sfigatoni di Milwaukee formati agli inizi del decennio passato, statunitensi che non usano chitarre e si ispirano a livello batteristico e tastieristico agli Elp, ma in una versione molto più originale. Basso e Archi rendono più avanguardistico il Sound  e li rendono associabili ad una scuola belga del genere, ovvero a certi amichetti della loro splendida etichetta discografica.

Un lavoro che suona di una freschezza stilistica a dir poco sorprendente, splendida la suite che prende il nome dall'album, dove tra i lavori che possono fare intuire il loro stile sono il primo degli Elp e "Heresie" degli Univers Zero. Notevole in tutta la sua durata, alternano momenti di suspence "Claws" a certe sinfonie avanguardistiche anni '80 "Not From Around Here". Consigliati per chi ama il genere ed un possibile invito a chi non lo ha ancora apprezzato.

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