I Fates Warning presentano: il loro primo passo falso.
Sarà che la band da ormai così tanti anni ci ha abituato ad altri standard. Infatti le 10 tracce di questa loro ultima fatica sono sterili, fredde e danno l'impressione di non avere un acme finale dopo il crescendo comune a molte di loro.
A dire la verità solo 9 delle tracce: escludo la n° 4, Another Perfect Day, una favolosa perla in mezzo a questo mare grigio. La canzone è in grado di miscelare atmosfere distorte ed acustiche, trascinanti riffs metal e dolci melodie vocali. E' una canzone splendida.
Ma invece che essere contento per questo, mi fa quasi rabbia sentirla seppellita all'interno di un album così anonimo. Il fatto che Jim Matheos sia ancora in grado di comporre canzoni simili, se da una parte lascia una speranza per il futuro, dall'altra fa rimpiangere l'occasione persa di fare uscire un album migliore di questo. Le canzoni non sono a mio avviso brutte, ma ben al di sotto delle possibilità della band. Le uniche che ascolto volentieri, oltre naturalmente ad Another Perfect Day sono la tirata Stranger (With A Familiar Face) e l'opener Left Here, l'unica canzone capace a tratti di farmi rivivere le sensazioni del capolavoro "A Pleasant Shade Of Grey". Le altre sette tracce non riescono a convincermi, non mi rapiscono, mi lasciano l'amaro in bocca, ma soprattutto (novità assoluta per quanto riguarda i Fates Warning), mi annoiano.
Un album purtroppo non necessario, a meno che non siate degli amanti delle collezioni complete. Se ancora non aveste i precedenti, andate a cercare quelli.
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