Possibile che sul “sito più fiko dell'intern??t” non sia presente la recensione del discobolo in questione? Eppure piacerebbero molto al debaseriano medio questi Father Murphy, realtà di culto dell'underground alternative tricolore, forti di un'intensa attività concertistica (terreno sul quale hanno potuto attirare la maggior parte dei loro proseliti) e dell'apprezzamento incondizionato da parte della stampa specializzata e della critica più snob.

“Anyway, Your Children Will Deny It”, pubblicato nel 2012, è ad oggi l'ultimo parto discografico di questo ensemble attivo più o meno da dieci anni e con alle spalle più o meno cinque pubblicazioni. Federico Zanatta (alias Rev Freddy Murphy), fondatore del gruppo, e Chiara Lee e “Vicar” Vittorio Demarin sono i nomi che stanno dietro al progetto. Cosa ci proporranno mai i tre? Difficile, difficilissimo dirlo: noise?, psichedelia?, avanguardia?, blues funereo? Il fatto è che la loro musica è impalpabile, non si capisce bene che strumenti vengano suonati, di che natura siano le percussioni, chi canti, chi suoni cosa. Quel che è un dato di fatto è che i Nostri in sole otto tracce e soli ventinove minuti riescono ad edificare un'ambientazione post-apocalittica che non trova eguali nella storia della musica recente. Mi vengono in mente gli Swans, gli Einsturzende Neubauten ovviamente, il primissimo Cave, le lugubri litanie della sacerdotessa Nico, nei momenti più orecchiabili qualcosa del post-blues dei Black Heart Procession, ma senza togliere niente ai maestri, i Father Murphy costruiscono qualcosa di veramente originale, difficile da trovare in questi tempi e soprattutto dalle nostre parti.

Cos'hanno in più rispetto agli altri questi tre ragazzi? Sicuramente una verve espressionista che permette loro, tramite poche e pesanti ed incisive pennellate, di tratteggiare bozzetti di una eloquenza inequivocabile. Una ruvida anarchia bilanciata da una mesta ritualità che eleva spiritualmente una musica che striscia a terra nel fango dell'insensatezza. Una musica spigolosa, la loro, sporca, fastidiosa a tratti (si guardi come gli strumenti vengono violentati), ma mai gratuita od auto-compiacente o peggio ancora autoreferenziale. Perché i Father Murphy hanno anche il dono della sintesi, e seppur la loro musica sia anche psichedelica, non amano abbandonarsi alla ridondanza ed alla facile tentazione della deriva verso il superfluo. Gli basta poco, molto di meno, degli scricchiolii di chitarra suonata confusamente, distorsioni ed effetti, l'ingresso di un ottenebrante organo da chiesa, la mesta processione di minacciose orchestrazioni, il cupo rintocco di percussioni, l'alternarsi delle voci, maschili e femminili, che si accavallano e si contrastano come grida di dolore soffocato di monadi a sé stanti. E quindi “Anyway, You Children Will Deny It” è l'ennesimo sporco rituale che la musica oscura consegna alle nostre orecchie: interessante però notare che uno degli album più emotivamente laceranti degli ultimi anni sia il frutto dell'operato di una band che non vede come proprio retroterra culturale la musica industriale, dark o semplicemente gotica (ah ah ah – risate in sottofondo).

Eppure un brano come “Their Consciousness” accappona la pelle da quanto è macabro, da quanto è tragicamente solenne, da come intende scavare dentro la carne dell'ascoltatore. Ma se la traccia appena citata (la sesta per l'esattezza) è senz'altro l'apice in termini di intensità di questo rituale, gli altri sette episodi concorrono, pur nella loro diversità (il blues cadaverico dell'opener “How We Ended Up with Feelings of Guilt”; l'elettronica deviata di “It is Funny, It is Restful...Both Came Quicky”; il folk distensivo della ballata finale “Don't Let Yoursefl Be Hurt this Time”), ad edificare il medesimo scenario di desolazione. Una consapevolezza che si evince dall'equilibrio e dall'insieme delle cose, laddove i singoli episodi sembrino ricercare ed individuare, al loro interno e fra di loro, un'incompiutezza e un'inafferrabilità che rimangono l'origine prima del disorientamento percepito dall'ascoltatore e del fascino indiscutibile di questa musica raffinata e selvaggia, avveniristica e primordiale al tempo stesso.  

Un gioiello di un'intensità rara questo “Anyway, Your Children Will Deny It”, un'opera che merita senz'altro di presenziare con onore nella collezione esclusiva dei cultori musicali dal palato più fine.

Elenco e tracce

01   How We Ended Up With Feelings Of Guilt (00:00)

02   His Face Showed No Distortions (00:00)

03   It Is Funny, It Is Restful, Both Came Quickly (00:00)

04   Diggin' The Bottom Of The Hollow (00:00)

05   In Praise Of Our Doubts (00:00)

06   Their Consciousness (00:00)

07   In The Flood, With The Flood (00:00)

08   Don't Let Yourself Be Hurt This Time (00:00)

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