Conoscete Josh Homme leader attuale dei Queens Of The stone Age, nonchè chitarrista dei sempre indimenticati-indimenticabili Kyuss? Ebbene se lo conoscete, dovete sapere che il nostro Joshua Michael Homme, deve molto ad un signore che di nome e cognome fa Mario Lalli. L'incisività e l'importanza che il buon Mario e suo fratello Larry hanno avuto sul cantante-chitarrista e sulle desert-band di quel tempo devono essere state impressionanti.

Mario "Boomer" Lalli nasce a Palm Spring da genitori di chiare origini italiane, e già a 18 anni spopola tra i teenager del deserto. Dopo essere stato partecipe (e anche fondatore) di alcune bands che tanto hanno influenzato il movimento stoner californiano (tra tutte gli Yawning Man), insieme a suo cugino Larry forma i Fatso Jetson, collocabili anch'essi sicuramente nel vasto mondo stoner-rock, ma tutto sommato anche piuttosto distinguibili, data l'ampia varietà di generi musicali proposti (dal punk al blues massiccio, passando per la psichedelia pura e la sperimentazione).

A distanza di otto anni dal loro esordio in pubblico (dove fecero innamorare di loro anche Greg Ginn ex chitarrista dei Black Flag), nel 2002 i Fatso pubblicano l'album in questione, in una sintesi appunto "crudele" e "delizioso". Crudele come il sole che picchiava su di loro negli innumerevoli concerti non-stop fatti in giro per i canyon a respirare polvere; delizioso come un pacchetto di patatine e una bella birrozza (consigliabili tra l'altro per l'ascolto del suddetto disco, fidatevi renderà il tutto molto più piacevole).

"Cruel & Delicious" si allontana molto dalle sonorità robotiche del precedente "Toasted", in quanto più marcatamente figlio di un rock-blues iperenergetico che risulta particolarmente abrasivo: "Pleasure Bent", "Pig Hat Smokin", "Stranger Blues" "Superfrown" ne sono la dimostrazione (quest'ultima con tanto di armonica impazzita). Da menzionare sicuramente anche l'omaggio fatto ai Devo con una cover in chiave hard-wave, e le sognanti hit "Light yourself on fire" e soprattutto la strumentale "Heavenly Hearse" un mini trip di poco più di 4 minuti che rilassa e fa fantasticare allo stesso tempo.

Ricapitolando quindi, e per chi non l'avesse capito, il termine "eclettico" è un termine che calza a pennello a questo ex-obeso della California, caratteristica sua e della band sembra infatti essere l'inventiva e la genialità fuori dal comune: "l'essere creativi cercando di vivere la vita di tutti i giorni". Non ci và troppo lontano il singer delle "Regine dell'età della pietra", quando lo definisce: "un diamante luminiscente in un mare di merda"; e questo credo proprio che sia dovuto grazie alla sua versatilità in campo musicale, una sorta di generatore umano di buona musica.

Ora se il soggetto (e la band) in questione vi possono sembrare meritevoli di un ascolto, non esitate, date fiducia a questo brav'uomo. Magari scoprirete che i Fatso Jetson sono un gruppone, e che alla fin dei conti Mario Lalli è stato il Maestro di Josh Homme.

 

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