Il Kraut direttamente a casa vostra*
Rivive il mito Faust nel terzo millennio. È la Virgin a ripescare dai ricchi archivi materiale noto e inedito del gruppo che magnificò il Kraut-Rock tedesco degli anni '70: la label inglese, con cui Irmler e soci collaborarono per la sfortunata edizione di "Faust IV" del 1974, ripropone all'attenzione di un pubblico ancora di nicchia la versione rimasterizzata e curata del quarto capitolo della saga faustiana; il Kraut-Rock finalmente è fenomeno di massa. L'edizione, in due ricchi cd, riesuma dalle polveri le peculiarità di uno dei gruppi più geniali della storia del rock; "Faust IV" non è una scelta casuale nell'opera di riproposizione del mito tedesco: prodotto senza tempo che suona perfettamente come un disco dei settanta, degli ottanta, dei novanta e dei giorni nostri.
Il primo cd è la versione riveduta e rimasterizzata della release originale di trent'anni prima: in essa la Virgin ripropone, oltre alla dovuta revisione del suono, una ricomposizione generale della track-list del disco: restituisce dignità finalmente a quella "Giggy Smile" che nelle release originale compare con il nome di "Picnic On A Frozen River", assegna quest'ultima dicitura come titolo alternativo al quadro psichedelico di "Just A Second (Starts Like That!)", accorpa "Lauft. . . Heisst Das es Lauft Oder es Kommt Bald. . . Lauft" ai tre minuti di "Run" non menzionati nella versione originale. Il risultato è un ensemble di quarantacinque minuti da antologia, quarantacinque minuti sospesi tra la psichedelia ruvida di "Krautrock" e "Just A Second (Starts Like That!)", le lo-fi-ballads di "It's A Bit Of Pain", "Lauft. . . Heisst Das es Lauft Oder es Kommt Bald. . . Lauft" e "Jennifer" ("Il punto più basso della depressione faustiana", P. Scaruffi), i frenetici scherzi progressive di "The Sad Skinhead" e "Giggy Smile".
Il secondo cd ripropone invece materiale inedito e tratto dalle mitiche sessions per il John Peel's Radio One Show del 1973: fanno parte di questa sequenza la versione originale di "Krautrock", il free-jazz sincopato di "The Lurcher" e il divertissement à la "The Sad Skinhead" di "Do So". Della sessione di prove in sala registrazione sono invece le versioni alternative di "Jennifer" (più asciutta e breve), "The Sad Skinhead", "Just A Second (Starts Like That!)" (versione estesa), "Lauft. . . Heisst Das es Lauft Oder es Kommt Bald. . . Lauft" e "Giggy Smile" (anch'essa più breve e lineare). Compreso nel calderone l'estatico ambient minimale di "Piano Piece", chicca imperdibile per un'opera di ricostruzione faustiana che cela nelle B-tapes piccoli inaspettati gioielli.
Nel libretto interessanti aneddoti legati ai Faust dei primi 70's: il violento esordio con "Faust" del 1971, i "Wumme Years", la nascita del quarto Faust.
Da possedere. Senza attenuanti.
*Questa recensione si pone a puro scopo promozionale del prodotto: per le note critiche sul contenuto si rimanda alla revisione di Northernsky sulla release originale già presente sul sito.
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