A quel punto i Faust erano inevitabilmente in un angolo. Erano diventati parte della cultura medio-giovanile britannica e i Faust Tapes erano soggetti a rituali scolastico-collegiali come Monty Python, per lo più a dimostrazione e prova di quanti ne conobbero e ne capirono la genialità.

Ma quando "Faust IV" vide la luce ci fu un enorme demoralizzazione tra noi. Non posso pensare a chi l'acquistò. L'aspetto era differente. Le tracce avevano dei riff reali, e c'era addirittura un pezzo reggae! Quel pezzo, "The Sad skinhead", è ora uno dei loro migliori, ma al tempo non potevo neanche sentirlo nominare. E lo stesso dicasi per gli altri studenti. Faust IV, certamente un gran disco, era devalorizzato dai Faust Tapes.

In pratica, "Krautrock", il classico 12 minuti epico che apriva l'album, era null'altro che una continuazione del loro acerrimo trip. Gli fecero seguire canzoni più standard, come "Jennifer" e "Giggy smile", classici del krautrock.

Ma il problema qual è allora? Io suppongo che Faust IV non aveva quell'innato senso dell'immediatezza che invece era riscontrabile in tutti i precedenti dischi e comparse dei Faust. Con dispiacere, devo dire che l'approccio dei Faust fu nettamente inferiore a tutti gli altri, e forse avrebbero dovuto rimanere a Wumme invece di registrarlo a Manor, nell'Oxfordshire. Ma il dispiacere non porta a vedere nulla di positivo, e quando Faust 5 fu rifiutato dalla VirginUwe Nettlebeck perse ogni interesse e i Faust scomparirono così misteriosamente come erano apparsi qualche anno prima.

Ma la storia non finì lì. I Faust assunsero immediatamente quello status leggendario per il quale sono noti, e come i Neu! e i Can furono alti ispiratori della scena punk prossima a venire.

I Faust, quando raggiungere le stelle non significava brillare per aver successo.

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