30 agosto 2006... Ho conosciuto Faust’O ieri mattina..
Dopo aver assaporato la bellezza di un capolavoro come “Suicidio” e frammenti di “Exit” (che bello!!!) e dopo aver tralasciato per il futuro l’ascolto di “Poco Zucchero”, “J’accuse... Amore mio” e tutti gli altri, la mia curiosità si è soffermata su questo strano disco del 1982 di quel geniaccio che è Faust’O. Il disco in questione è “Out Now”. Strumentale, psichedelico, visionario, attuale nelle musiche come non mai, elettronica e trance, ipnosi... ragazzi 'sto disco è da avere!!! È ciò che i Pink Floyd di “Ummagumma” non hanno saputo fare nel disco in studio. È ciò che gli strumentali di Bowie (vedi “Low” e “Heroes”) non hanno mai avuto con quei suoni vecchi già alla nascita. Mamma mia come sono incazzato. Forse ho detto troppo, forse non dovevo fare confronti, forse un giorno rivaluterò i lavori dettati, che comunque non sono male, intendiamoci, a me “Heroes” piace un casino. Comunque, fatto sta che Faust’O è un genio, realizzò un disco così attuale che sembra fatto oggi. L’elettronica è miscelata al sax e al piano, chitarre acide, un basso da paura... il risultato? Un capolavoro di estrema originalità, che ti colpisce per le idee bizzarre, strampalate, post-tutto o post-niente. Lui era e chissà forse resterà post, avanti, libero...
È un disco misterioso di sicuro, come del resto, tutta la carriera di Faust’O, non si trovano informazioni sul web, se non poche. Qui abbiamo 9 tracce difficili ma bellissime, con strani titoli in inglese. A volte c’è un suono quasi estremo, come in “A Cup Of Tea”, altre volte come nel bellissimo brano “Blue/ Just A Man” sembra di fare uno di quei viaggi orientali che i CCCP o i C.S.I. ci abitueranno negli anni successivi. Credo ci sia una vocina che canti qualcosa, ma non la riesco a capire, poi entra il sax, ma la vocina non si spegne..
Riesco a sentire Faust’O in “The Sound Of My Walls” nell’atmosfera d’altro mondo simile a quella di un film nuovissimo come “H2odio” di Infascielli. Riesco a sentire frammenti di una poesia infinita... “quando i miei 5,6 campagnoli vedranno le dita dimenticare...".
Poi i cori inquietanti di “The Sound of One Hand”, percussiva e penso anche con dei violini registrati al contrario. Chiude il capolavoro finale fatto di sax, echi e sovrapposizioni di suoni, “Amadeos”.
Oggi ascoltandolo non ho avuto parole. Il mio sguardo aveva un’espressione stupita, incuriosita, eccitata.
Adesso dovrei andare al letto, è l’una passata e domani mi aspetta una gitarella con amici... m’immergerei un’ultima volta in “Out Now”, prima di andare a dormire, magari alzando il volume, ma mi scambierebbero per pazzo..
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