Esordio al fulmicotone per questi Faz Waltz, quattro sporchi rockers anglo-irlandesi, quattro pezzi che riportano indietro agli sfarzosi anni '70, quando l'hard rock imperava maestoso, ma anche al periodo dei Fab Four, ai grandi T-Rex e Thin Lizzy, tutto condito da una spruzzata barocca di glam.

Ci sono tutti gli ingredienti per ben sperare in questo EP uscito nel 2008, che dovrebbe anticipare un album vero e proprio, o meglio, così si augurano quelli che hanno ascoltato questo piccolo gioiello. Voi mi direte: "Sì, ma basta con questo rruock anglosassone, sempre loro.. Ebbasta!", e io vi risponderò: "In effetti non è che abbiate tutti i torti, non se ne può più!". Infatti questi quattro loschi personaggi si collocano sull'asse Milano - Como. Incredibile a dirsi ma è così:

Faz La Rocca: Vocals, Guitar, Piano

Omar Bosis: Guitar

Diego Angelini: Bass

Dario Busnelli: Drums

(Quest'ultimo fieri di averlo come nostro utente Debaseriano! E che ringraziamo per la segnalazione e per l'umiltà e la modestia di non aver voluto fare la rece perchè "troppo di parte").

Ma prenditeli tutti i meriti Dario, perchè gli elogi ci stanno eccome! Il prodotto è ottimo, "prende" dalla prima traccia all'ultima e già dopo i primi ascolti si dimentica completamente che a suonarlo sono nostri compatrioti. La voce grezza, intonatissima e "sporca" quanto basta e la pronuncia sono perfetti per il genere, nonché vera e propria delizia per i padiglioni auricolari, la chitarra macina riff e assoli come un treno merci in corsa, batteria e basso sono un'accoppiata ritmica da far smuovere anche le pietre di Stonhenge.

Appena parte "Strong As I'm Tought" vieni catapultato nell'hard rock più "marcio" e trascinante degli ultimi tempi, difficile che la testolina non ondeggi e le chiappette stiano attaccate alla sedia, un ritmo davvero coinvolgente, con la chitarra che detta legge (Marc Bolan docet) tra stacchi e assoli vari, tutto è al posto giusto. "Little Girl Star" è un magico incrocio tra il pop dei Beatles e l'irriverenza dei Thin Lizzy, con un finale davvero "magistrale". "No Fun in Love" strizza prepotentemente l'occhio nientemeno che ai Queen più ispirati, sia per costruzione ritmica che per accenni delle linee vocali, mentre la conclusiva, fiammante "Favourite Son" chiude i conti confermando che qui, di stile, ce n'é davvero da vendere.

Ottimo EP, che lascia il segno graffiando come un gatto selvatico incazzato, proprio come la voce di Faz (già con i MaradonasR.I.P.Etenti), e travolge come un fiume in piena dall'inizio alla fine. A quando l'album?

Let's Rock!

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