Io penso sinceramente che Federico Zampaglione (o chi per esso) abbia in qualche modo "pagato" alcuni critici e recensori per parlare bene di questo suo film. Non si spiega sennò che la grande maggioranza del pubblico e anche alcuni critici abbiano giudicato mediocre o pessima questa sua terza prova cinematografica dopo "Shadows" e "Tulpa". Ho rilevato un enorme divario tra le opinioni e i voti di tanti spettatori (specie di cultori dell'horror) e le prime entusiastiche recensioni che annunciavano il ritorno del leader dei Tiromancino dietro la macchina da presa. Le aspettative create erano altissime.Si stava per gridare al capolavoro. Poi però il film è uscito nelle sale e sulle piattaforme e tutto si è ridimensionato.

In ogni caso dopo aver visto il film mi associo ai delusi. Anzi, ai delusissimi. Un guazzabuglio di luoghi comuni del gotico italiano a tinte forti che pesca spunti e citazioni (male) dalla filmografia storica di Dario Argento e di svariati altri maestri. Senza la capacità da parte del regista di dare coerenza e originalità personale a una storia appiccicata con lo sputo. Il soggetto poteva essere interessante, ma andava sviluppato in ben altro modo. Mano a mano che si va avanti con la visione, emergono tutte le pecche. E alla fine il mio commento testuale è stato: che tafanata galattica!

Non bastano la buona prova recitativa della giovane protagonista Lauren LaVera e un'ambientazione gotica tipica della oscura provincia nostrana. Lontani anni-luce dalle atmosfere inquietanti del Pupi Avati delle finestre che ridono, Zampaglione pensa che bastino alcuni ingredienti fondamenetali del cinema horror per colpire nel segno. Calca la mano sulle scene splatter e truculente prendendo idee a piene mani da mille pellicole già viste, gioca con la suspence in modo gratuito e inconcludente e si aggrappa all'esoterismo rituale con il culmine ridicolo del finale in cui - guarda un po' - si scopre che l'unico amico buono della protagonista è invece un cattivone omicida.

La storia in generale fa acqua da tutte le parti, sembra utilizzare alcune sequenze in modo pretestuoso per poter giustificare scene sanguinarie. Il personaggio del carceriere assassino non viene minimamente raccontato e contestualizzato. Idem la figura della bruttissima strega è buttata lì come il sedano nel minestrone: perché lo dice la ricetta.

Penosa recitazione nel ruolo della duchessa Malvisi di Claudia Gerini, ex compagna di Zampaglione e mamma di Linda Zampaglione che interpreta altrettanto penosamente la figlia della duchessa medesima.

Terribile. Più ci penso, più dico che è un film terribile. E che qualunque appassionato e conoscitore di cinema horror se è razionalmente onesto non può dare la sufficienza a un'opera del genere.

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