Non sentivo un album pop-rockeggiante così forse dai tempi di "(What's The Story?) Morning Glory" degli Oasis oppure dai tempi di "The Man Who" dei Travis.
Qui i Feeder danno il loro meglio fronteggiando anche la scomparsa del loro batterista, morto suicida nel 2002 e arruolando l'ex batterista degli Skunk Anansie Mark Richardson dopo 7 mesi...

Si parte con una delle più belle e tristi ballate pop degli ultimi anni, "Just The Way I'm Feeling", che negli accordi iniziali ricorda moltissimo "Wonderwall", accompagnata da un video altrettanto malinconico, che può rappresentare metaforicamente un bellissimo sogno appena finito...
Avanzando si arriva a due tracce un po' più dure nel sound, come "Come Back Around" e "Helium" e ci si rende conto che non è un disco che ci farà addormentare, per poi arrivare a canzoni più calme e ragionate come "Child In You" e "Comfort In Sound"...
Struggente "Summer's Gone", dedicata a Jon Lee (il batterista scomparso).
Epiche infine le due canzoni finali, "Love Pollution" e "Moonshine".

Disco colpevolmente poco pubblicizzato, forse per far spazio a roba del tipo chihuahua e asereje (scritte appositamente in minuscolo, non meritano una minima considerazione...).
Ascoltare questo album significa immergersi per circa tre quarti d'ora in un mondo fatto di pop tranquillisimo alternato a capitoli leggermente più inca**ati ma non per questo inascoltabili, anzi...

"...you feel the moments come to soon..."

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