Nell’82 Jello Biafra non passava il suo momento migliore. I Dead Kennedys avevano già dato tutto quello che potevano dare; s’era sposato con Theresa e per regalo aveva ricevuto una BMW lasciata sul retro del giardino, sotto un telo, nascosta dalla sua fama di “duro e puro”. Verso la fine dell’83 Frank Discussion, il più grande svalvolato di Phoenix, pelato e con gli occhi da pazzo, era in fuga dai federali per aver spedito a tutte le scuole una lettera intestata al provveditorato agli studi dell’Arizona in cui offriva borse di studio ai vincitori di un tema intitolato “Perché la scuola é solo una gran perdita di tempo”. Dopo un anno passato nascondendosi a casa di Biafra scappò con Theresa e i soldi dell’amico.
Phoenix, città assediata dal sole, aveva nei Meat Puppets e nei Feederz di Frank Discussion - lo stesso svalvolato che in sede live legava gatti morti al manico della chitarra e mitragliava il pubblico con un M-16 caricato a salve - i suoi picchi artistici della locale scena Hardcore.
I Feederz, come l’altro maggiore gruppo di Phoenix, con l’Hardcore non avevano quasi nulla da spartire eccetto per il fatto che erano dediti ad una musica che rifiutava ogni possibile sublimazione estetica. Pochi accordi; note solitarie e suonate in modo così sghembo da non arrivare nemmeno a formare un riff; nessuna distorsione. Al “kids” medio e integralista facevano non poco schifo i Feederz e a quel folle di Frank piaceva così.
“Jesus”, 7 pollici stampato nel 1980, composto di quattro canzoni per nove minuti di musica, é la prima testimonianza del loro passaggio su questo mondo. Se i Wire di “Pink Flag” fossero stati dei gatti, bagnati fradici, chiusi in sacco e presi a mazzate, una volta usciti vivi e liberi dalla tortura avrebbero suonato come i Feederz. Più veloci, più fastidiosi, più taglienti ed elementari. In una parola: più malati.
Nel 1980 c’era già chi era andato oltre l’Hardcore. Oltre pure oggi che di tempo n’é passato.
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