La luce del fuoco danzava sulla parete rocciosa che fiancheggiava la radura, mentre dall'altro lato, oltre la spianata, un dirupo correva dritto verso il mare. I cacciatori erano quasi in trance, correvano, urlavano, inneggiavano a loro stessi e, con le lance in mano che salivano e scendevano in aria ritmicamente, quasi a voler trafiggere il fumo, intonavano canti incomprensibili, primitivi nella ferocia in cui erano recitati ma fanciulleschi nelle parole che contenevano. Da lontano li guardava il giovane ragazzo biondo, non si univa alle loro feste, sapeva che erano solo l'inizio della fine, il trionfo della distruzione "Of Wilderness And Ruin". Di fianco a lui il suo fido compare, quel quattrocchi cicciottello che, con la sua voce petulante, più e più volte ha dispensato consigli non richiesti, ma che (per orgoglio non l'avrebbe mai ammesso apertamente) erano l'unico aggancio rimasto alla civiltà che pareva essersi scordati di loro.

E infine il timido isolato Profeta, nelle cui visioni distorte macchiate da un'epilessia mai confessata intravedeva quella che era la fine di tutto, il trionfo del caos, una rabbia cieca in grado di circuire il mondo, farlo sprofondare in una eterna penombra dalla quale sarebbe emersa solo follia.

Furore, senso di distaccato controllo razionale e una spiccata e disincantata creatività (quasi ai limite della pazzia) aleggiano come nebbia mattutina nei prati inglesi. Da questa nebbia, dalla quale sono sorti tantissime band post black metal tutte uguali le une alle altre, i Fen traggono linfa vitale, e con un balzo che prima non erano riusciti a fare ci regalano un lavoro finalmente creativo, diverso, affascinante, mistico e ammaliante.

Non ancora in grado di rivaleggiare con la scena americana dei vari Wolves In The Throne Room e Agalloch (ma gli scalini ancora da salire sono ormai pochi), "Epoch" è come un freddo secco e pungente che ti entra nelle ossa e vi si addormenta, rimane lì in quiescenza per riemergere di tanto in tanto con acute sferzate che ti fanno capire che ormai è divenuto parte di te.

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