I romani Fenisia danno il via al progetto nel 2009, arrivando alla pubblicazione del debut album “Lucifer” due anni dopo. Esoterismo e occulto sono temi cari alla band, che non perde mai occasione di chiamare in causa all’interno delle proprie composizioni, che hanno portato ben presto il quartetto a confrontarsi live con nomi internazionali come Misfits, Paul Di Anno e Hobbs. Oggi i nostri sembra abbiano cambiato fonte d’ispirazione, concentrando la propria attenzione sul Café Le Procope di Parigi, culla dell’illuminismo nonché ritrovo abituale di letterati e studiosi. Come nel caso del suo predecessore “Café Fenisia” è una sorta di libro musicale con testi incentrati su quel periodo e ciò che gravitava attorno al noto locale, il tutto in salsa hard-rock. I Fenisia sono infatti la classica rock band cresciuta con il sound catchy e ruffiano degli anni ’80, abili nel gestire sia situazioni dove l’adrenalina è a mille sia le situazioni più intime, con ballad riuscite a chiudere il cerchio. La timbrica del cantante non è niente male, vantando estensioni e cambi di tonalità riusciti, elementi fondamentali quando si ha a che fare con questo tipo di musica. Come moltissimi colleghi anche i Fenisia godono della buona performance offerta dalle chitarre, abili sia nel costruire scenari sonori di sottofondo (ossia quando il cantato deve essere al centro dell’attenzione) che quando vengono chiamate direttamente in causa attraverso assoli e riff articolati. Un disco che vanta un lavoro di squadra alle sue spalle sicuramente non da poco, sintomo evidente del buon stato di salute del progetto, in costante evoluzione.
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