A tutti quelli che guardano il mondo dell'elettronica con un pizzico di diffidenza, giudicandolo magari come un mondo freddo e disumano, consiglio vivamente questo "Endless Summer", che scalda il cuore almeno quanto un disco rock.

Il viennese Christian Fennesz rappresenta una stagione dell'elettronica in cui questo genere ha oramai da tempo concluso il percorso di emancipazione dal rock, e che al rock si ricongiunge proprio in virtù di un'identità forte e ben definita. Chiamatela glitch, chiamatala avanguardia, chiamatela elettronica per chitarra elettrica, quel che è certo è che l'arte astratta di Fennesz raggiunge picchi inauditi con questo "Endless Summer" (del 2001), un viaggio poetico e dai forti contenuti emozionali, che riscopre le melodie in un contesto di rumori e dissonanze.

Brillante nella scrittura come nell'esecuzione (la cura dei suoni è certosina e la costruzione delle architetture dei vari movimenti ha del miracoloso), è secondo me il capolavoro di questo giovane musicista, che ha saputo elevare l'elettronica a livelli di umanità tale da affrancarla dalle derive cervellotiche tipiche del genere.

"Endless Summer" è semplicemente un'opera d'arte, la cui importanza non risiede nel potenziale innovativo o nella capacità di rivoluzionare la storia della musica, ma solo nel saper esprimere e dare emozioni. Niente più, niente meno. Non è certo un'opera facilmente assimilabile (è musica per palati fini quella di Fennesz), e a tratti può lasciare perplessi, soprattutto nei momenti in cui si indugia sui versanti della reiterazione e del rumorismo più cerebrale, che comunque rispondono sempre ad un preciso intento poetico e non risultano mai essere fini a se stessi. E forse è proprio questo senso di "inafferrabilità", questa impossibilità di accedervi in toto, a conferire alla musica di Fennesz un fascino unico ed irripetibile.

Fennesz non nasce e cresce in una campana di vetro, e anche in questo lavoro, per esempio, sono rintracciabili spunti che ricordano l'arte dei vari Autechre, Merzbow, Jim O' Rourke. Tuttavia ogni paragone, sia con altri musicisti che con le altre opere dello stesso Fennesz, sono inutili e controproducenti, poiché difficilmente potremo rinvenire altrove un così perfetto equilibrio fra analogico e digitale, un luogo in cui queste due componenti si vadano ad intrecciare in così magiche alchimie, andando a comporre, con pari eleganza e raffinatezza, un unico e compiuto flusso emozionale. Un viaggio, questo "Endless Summer", che, fra vivide spennellate ed impercettibili sfumature, ripercorre e riproduce la complessità e l'inesplicabilità dei sentimenti più intimi e personali.

La chitarra, per esempio, ricama melodie solari ed orecchiabili, arpeggi semplici ma sempre inspirati, spesso ripetuti per molte volte, mentre l'elettronica va a sminuzzare, manipolare e riassemblare i suoni in un equilibrio in continua evoluzione, dove mano a mano che si procede (o meglio ci si lascia trasportare) si aggiungono miracolosamente elementi nuovi: fraseggi ambient, droni chitarristici, spennellate di sinth, riverberi, fruscii, bip di ogni tipo e squarci di rumorismo minimale, al termine dei quali i temi vengono ripresi in una infinità di variazioni. I suoni sfumano, si diramano e si disperdono in suoni piccoli piccoli fine a divenire pulviscolo nell'aere. La musica viene a perdere consistenza e a rarefarsi, diviene qualcosa di intangibile, sfuggente, inafferrabile.

Il ritmo è dato dai chiaro-scuri dell'elettronica, dai giochi di volume della chitarra, da un sottocutaneo pulsare che ricorda il placido movimento delle onde, gli schiamazzi dei bambini sulla spiaggia, lo sventolare di una bandiera al soffiare della brezza marina. Gli episodi si susseguono come cartoline di una vacanza ideale e che continuiamo a portarci dentro, con nostalgia ma anche con la pienezza che lasciano le cose belle. "Endless Summer" porta in sé il sapore di un tramonto sulla spiaggia di fine estate, la leggerezza di una piccola barca a vela che solca lontana l'orizzonte, è un inno alla vita e si nutre di essa, di ricordi e di spaccati di vita vissuta. Di noi.

"Endless Summer" è una delle cose più emozionanti in cui le vostre orecchie potrebbero imbattersi. Approfittatene, prima che le inesorabili spire della morte vi avvolgano e vi portino via per sempre. Memento Mori.

Carico i commenti...  con calma