I Fiaba sono senza dubbio un gruppo molto originale e coraggioso che, in vent'anni di attività, ha sempre portato avanti con passione il proprio discorso musicale, riuscendo nel tempo a crearsi una buona fetta di appassionati e sostenitori. Per chi non lo sapesse il loro è uno stile che attinge a certe atmosfere folk, rivisitate in chiave Heavy metal/progressive, e raccontate attraverso testi fantasy e fiabeschi (scritti e ideati dal batterista Bruno Rubino), che rappresentano sicuramente il loro marchio di fabbrica.
Una delle loro caratteristiche è anche il fatto di non prendersi troppo sul serio (come ben si evince dai loro testi, pacchiani e certamente eccessivi), cosa che portò il gruppo ad essere soggetto a numerose critiche nonostante la bontà e l'indubbia qualità della proposta.
Dopo ben sette anni di silenzio, la band saluta il 2012 con questo "La Pelle Nella Luna", sorta di concept album sulla licantropia che, rispetto al passato, presenta alcune differenze a livello di sound. L'ultimo disco del gruppo Siracusano, infatti, è meno caratteristico dei precedenti, con un sound che punta più sull'Heavy Metal tout court piuttosto che a certe atmosfere folk tipiche del loro stile (che solamente di tanto in tanto affiorano tra i solchi). Gli arrangiamenti inoltre sono meno complessi del solito (anche se la batteria di Bruno Rubino conserva un certo approccio progressivo), con riff chitarristici potenti ed efficaci, ed assoli che seguono a grosse linee le melodie principali, senza per altro avventurarsi troppo.
La prima traccia, "L'Inquisito", difatti mostra un gruppo alle prese con riff di chitarra di chiara matrice Heavy Metal, costruiti attraverso ritmiche potenti e dirette, dove la batteria (spesso in contro tempo) prova a restituire un pò di carica progressiva agli arrangiamenti.
Un pò di teatralità affiora invece in "Le Due Nature", un pezzo giocato esclusivamente attraverso gli arpeggi della chitarra acustica e la voce di Giuseppe Brancato (la quale regala momenti di rara suggestione, grazie alla sua impostazione lirica e teatrale), mentre i pezzi successivi dal canto loro appaiono molto omogenei (forse troppo) e senza particolari variazioni stilistiche.
"Il Povero Giacobbe" è per l'appunto una breve e semplice traccia di cadenzato e roccioso Heavy Metal (dove i testi però riescono ad incastrarsi in modo perfetto con la musica), mentre le seguenti " L'Uomo E La Preda" e "Le Bestie Del Villaggio Di Ogre" non cambiano di certo la sostanza, variando forse solamente nella ritmica.
La seconda metà del disco invece risulta essere, forse, lievemente più varia, con "La Piccola Greta" che ci restituisce nuovamente atmosfere Folk e fiabesche tipiche del loro repertorio. Questa ballata Folk riesce ad incantare l'ascoltatore grazie al perfetto connubio tra musica e parole , dove a sua volta la voce di Brancato riesce ad impressionare per tecnica, espressività, ed interpretazione vocale.
Dopo un brano Heavy come "Il Patto Coi Lupi", la band cerca di diversificare maggiormente il sound con due brani ottimamente eseguiti come "Il Cerchio Della Morte" e "Morte Di Un Presunto Lupo Mannaro", che presentano caratteristiche abbastanza diverse. Il primo brano è sicuramente più cupo e d'atmosfera, coadiuvato da degli arrangiamenti semplici ma percussivi (che in qualche modo riescono a fondersi bene con le tematiche affrontate dal testo), mentre il secondo brano è sicuramente più brioso e scanzonato, recuperando in parte il tipico senso dell'humour della band Siciliana. Meno riuscita invece la conclusiva " All'Ombra Della Giustizia", una ballata acustica un pò stucchevole e anonima, dove però va segnalata l'ennesima prova maiuscola di Brancato.
Facendo analogie con le loro produzioni passate, in questo disco si nota quindi una minore caraterizzazione del loro stile abituale, con arrangiamenti sicuramente meno articolati e vari del previsto. E' in ogni caso un lavoro di ottimo livello, suonato e prodotto bene, anche se il fascino fiabesco della band in parte viene a mancare.
P.S: L'album è dedicato alla memoria di Ronnie James Dio (come viene espressamente detto all'interno del booklet ) e questo potrebbe in parte spiegare l'approccio musicale usato dalla band per questo disco.
TRACKLIST:
1) L'Inquisito
2) Le Due Nature
3) Il Povero Giacobbe
4) L'Uomo E La Preda
5) Le Bestie Del Villaggio Di Ogre
6) La Piccola Greta
7) Il Patto Coi Lupi
8) Il Cerchio Della Morte
9) Morte Di Un Presunto Lupo Mannaro
10) All'Ombra Della Giustizia
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