Da quando uscì a gennaio il folgorante esordio degli Etruschi from Lakota, ho deciso che sarebbe stato interessante seguire le uscite di questa giovane casa discografica che si chiama Phonarchia.
Arrivati al turno della Filarmonica Municipale LaCrisi, mi trovo davanti ad un disco dove forse per la prima volta per l'etichetta toscana c'è qualche pecca nella produzione. Non so, forse il fatto che non sempre capisca bene cosa dicono i testi (eclatante il caso di "Gloria Guida" nel ritornello), o che alcune volte i fiati non escono a dovere. Ma alla fine, quello che conta in un disco sono le canzoni. E qui ce ne sono di bellissime. La già citata "Gloria Guida" è un piccolo capolavoro: un testo amaro supportato da una marchetta agrodolce, vera punta di diamante di questo album. Ma i pezzi di valore non mancano di certo: "Una violenza inaudita" è un'altra canzone di quelle con i fiocchi, anche perché la formula del brano più compatto gioca a suo favore: un po' troppo spesso la Filarmonica si lascia andare a finali un po' troppo lunghi, e delle terze strofe non sempre così necessarie. A livello testuale il livello è sempre molto alto, e trova l'apice forse nel suo pezzo di chiusura, "I migliori": una sorta di ballad ancestrale e cupa che quasi sembra distaccarsi dal resto del disco, ed annunciare un possibile altro cambiamento di rotta per una band che denota di essere già uno dei nomi da tener d'occhio.
Certo, qualcosina da migliorare c'è. Ma sicuramente, dato anche il fatto che la band stia iniziando a collaborare spesso con Alessandro Fiori, per il futuro dovremmo aspettarci grandi cose.
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