Richard Patrick ha davvero una gran bella voce, che sa essere intensa e graffiata nello stesso momento, quindi riesce facilmente ad adattarsi sia ad un pezzo rock duro e puro, sia a qualche tenera ballads di quelle che ultimamente infestano i suoi dischi.
Detto questo, bisogna dire che Richard Patrick non è un genio, è semplicemente un buon musicista con un'ottima voce, e non è un gran compositore neanche Geno Lenardo, co-autore di tutti i pezzi e chitarrista. Ma in fondo, questo disco si fa ascoltare quasi con piacere: si comincia con una breve intro rumorista per poi lasciare subito spazio al pezzo più bello del cd "Welcome to the fold", singolo diretto e incazzato al punto giusto e che contiene anche delle belle parti strumentali percussive, dopo arriva "Captain Blaigh", altro pezzo duro ma con più influenze elettroniche (Patrick è stato collabotore di Trent Reznor, evidentemente qualcosa gli è rimasto) ma niente di particolare. Possiamo dire che, superato il primo pezzo, il cd comincia subito a scendere di livello, i pezzi sono arrangiati e suonati bene, ma non sono molto originali e si susseguono a fatica, inoltre non c'è un solo pezzo al di sotto dei cinque minuti, e questo stanca parecchio.
Si salvano a pieni voti il pezzo "Skinny", davvero bello e coinvolgente, e la finale "Miss Blue" bel pezzo lento, sincero ed appassionante (dedicato alla madre), ma poi arriva lo sfacelo con pezzi come "Take a picture" ballata lenta adattissima come singolo ma che su album dura quasi sette minuti (che palle!); oppure con brani come "The best thing", nessun commento da fare, fa semplicemente schifo. Insomma questo disco lascia parecchio amaro in bocca, perchè è suonato da buoni musicisti, con un cantante ottimo e ogni tanto regala anche spunti molto ma molto interessanti, ma li mischia poi o con tentativi goffissimi di fare della bella musica elettronica ma che risulta banalissima schifezza pseudo-techno o con ballads noiose e già sentite.
Sarebbe potuto essere un bel disco, invece si accontenta di essere un disco appena sufficiente; semplicemente, che peccato!
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