Verrebbe da dire che i gusti non sono solo soggettivi, ma pure non assoluti in ambito soggettivo, con un certo grado di oscillazione tra i poli, che riesce a relativizzare - a tratti - tutto.
E' quello che mi succede con alcuni artisti il cui giudizio tende a oscillare nell'arco dei giorni e di archi temporali inferiori, come il grafico di una società per azioni che un giorno va a picco e due giorni dopo gode di florida salute.
Pochi non conoscono i Fine Before You Came (ok non sono i Negramaro ma in un certo ambito...), probabilmente il fenomeno dell'indie-italico più in voga del momento dopo l'uscita del nuovo "Ormai", che segue "Sfortuna" su cui ho intenzione di parlare.
Ho inserito su Google tre magiche parole e come risultato mi sono uscite così tanti risultati roba da far impallidire i primati per numero di recensioni di Pink Floyd, Iron Maiden and friends qui sul DeBaser.
La politica strategica del free download che sta dietro ai lavori della band è ammirabile sicuramente, rappresentando una scelta coraggiosa.
Così come è abbastanza singolare anche il loro lato comunicativo irridente e goliardico quanto basta (basta vedere i post sulla pagina di facebook o certe pose in bianco e nero col featuring di Adrianone!).
Fine degli sproloqui.
Il disco ha il giusto tiro, ma non mi lancerai in incensamenti pomposi preseni pressapoco ovunque.
Tuttavia è il momento in cui si ascolta a fare la differenza e non è poco credetemi. Non venite a dirmi che in spiaggia sotto l'ombrellone in un pomeriggio di sole spensierato tra amici vi mettete le cuffie e pigiate il tasto play sul vostro mp3 su "Buio" o "Natale" non perchè sia anacronistico, ma perchè questo disco per essere apprezzato ha bisogno di determinate situazioni e stati d'animo.
E' pur sempre un disco emo-indie-post-hc-seconda ondata e qualcosa, con certi toni che vanno dal malinconico al depressivo, con la liricità del buon Jacopo che evoca immagini sfocate, sassi giganti che cadono da un cielo indefinito, notti insonni. "Piovono pietre" (bel testo, abbastanza singolari e un po' aperti a dire il vero) potrebbe esssere la mia preferita con quella sferzata ritmica (presenti anche in altre parti dell'opera) a metà tragitto su cui la disillusione semi-urlata di Jacopo prende forma. Ma nemmeno "Lista" con quelli arpeggi soffusi e sognanti ripetuti all'eccesso in apertura ci fa storcere il naso.
Ma a dire il vero se si è incazzati col mondo, fuori piove, la ragazza ti ha lasciato, sei solo e stai da cani, "Sfortuna" è meglio di una medicina. Il problema qui diventa lo stare bene, perchè allora potresti non aver bisogno dei Fine Before You Came almeno al momento.
Non si può dare un voto definitivo, che poi cambia sopratutto per un disco del genere complessivamente positivo sebbene non lo accosterai ad una parola di 10 lettere che inizia per C. Le emozioni e gli stati d'animo non sono sempre le stesse e non hanno prezzo e "Sfortuna" e la sua distribuzione rappresenta bene questo concetto.
Da far fermentare in cantina e berne un bicchierino a piccole dosi.
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