And the lion's roar, the lion's roar
is something that I have heard before
La stessa canzone, stesse stelle e stessi desideri che cambiano forma e, attraverso il tempo e lo spazio, rinascono a vita nuova - è la volta di 2 sorelle dai boschi della fredda Svezia, Johanna e Klara Söderberg, chitarra, voce e le decine di corde autoharp che risuonano come luci nel bosco di notte.
Dai canti degli Appalachi e la Carter Family fino ai Fleet Foxes, passando per Nashville e la fine del mondo, questo secondo album (prima l'EP Drunken Trees e il primo The Big Black & The Blue) prova a dire in 3 accordi e una mattina di sole (o di pioggia è uguale) quello che da sempre una canzone dice: che quando la tristezza ti prende alla gola cantare forse è la cosa migliore che puoi fare - e mentre canti ti fai forza per andare avanti nella merda di tutti i giorni - This old routine will drive you mad
Così ci sono 10 canzoni pulite come può esserlo l'aria della Svezia, forse scritte o ispirate o registrate in mezzo agli abeti, semplici come una tradizione che conosci da sempre e suonate per strada alla buskers con capelli mezzo spettinati e le giacche di seconda mano, i vestiti usati di 15 anni prima e il sound che guarda alle stelle che sono state prima di noi (King of The World, battiti di mani, fisarmonica, basso che chiama alla danza e voci che si mischiano).
Canzoni che si fermano a pensare e potrebbero ricordare certe introspezioni sulla scia di Joni Mitchell, con i pensieri scanditi dal plettro della chitarra, come nella ballata In The Hearts of Men, dove la voce si è fermata e non puoi parlare perchè ci sono cose che pesano troppo e si distendono come una spirale (I still try to speak up but my voice won't make a sound / and I thought it all over too many times / Well there is no use and the lights are all out) - oppure nella riflessione amara di This Old Routine, con le voci che si fermano a guardare senza capire; o ancora in New Year's Eve, dove tutto è sospeso e come avvolto nelle note dell'organo.
Le sorelline trovano anche melodie da paradiso e pop songs da manuale: ascoltare Blue su tintinnii di piano e chitarra e sfondo a tastiera d'archi, che potrebbe uscire benissimo da 40 o 50 anni fa. L'illuminazione più bella rimane il singolo Emmylou, sorta di atto d'amore per la tradizione country/folk: una melodia di angeli e una steel guitar che sospira:
Oh the bitter winds are coming in and I'm already missing the summer
...ed eccolo il cuore dell'album
I'll be your Emmylou and I'll be your June
and you'll be my gram and my Johnny too
you know I'm not asking much of you
just sing little darling sing with me
Sarò la tua Emmylou e la tua June / e tu sarai il mio Gram e il mio Johnny / sai non ti chiedo poi molto / basta, amore, che canti con me - e ancora a desiderare che sia una nuova canzone, una storia nuova, e poi la chitarra ricomincia a piangere: senza parole, musica, solo musica
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