I Flash Terrorist sarebbero potuti essere il fiore all'occhiello del metal Italiano, avrebbero potuto spalancare le porte a tante bands valide in ambito di metal alternativo e/o più o meno estremo che proliferavano negli anni 90 (compito non facile, neanche gli Extrema ci sono riusciti pur avendo sfornato validissimi dischi).
Non conosco molto la loro storia (avevo 7 anni quandi uscì questo capolavoro), apparte il fatto che sono un gruppo veneto formatosi nel 1991 che dopo anni di gavetta, demo e concerti nel 1997 era riuscito a pubblicare con la Nosferatu Records appunto questo debutto, non so perchè si sono sciolti, non so perchè un discone come "Body Fusion Limit" sia diventato semplice oggetto di culto.
Perchè questa sviolinata ? Perchè che un gruppo di italiani nel 1997 riuscisse a fondere l'impatto selvaggio di "Chaos A.D." e l'assalto tecnologico di "Demanufacture" prima di ascoltare "Body Fusion Limit" io la ritenevo una barzelletta, e invece sono proprio i prestigiosi nomi di Sepultura e Fear Factory a descrivere le coordinate stilistiche di questo album, ma non si tratta di semplice "fusione fredda" tra i due modi di intendere il metal degli anni 90, si tratta di una geniale e chirurgica re-interpretazione adoperata dai Flash Terrorist e dalle loro capacità di esecuzione e songwriting.
"Body Fusion Limit" equivale ad un agghiacciante viaggio in una giungla meccanizzata nella quale le radici degli alberi sono corrose dalla ruggine, dove tristi indigeni si spezzano la schiena alienati dal Sistema alla pari dei lavoratori delle grandi città post-industriali, dove la vita si ripeterebbe ogni giorno identica, digitalizzata, in un macabro rituale cibernetico se non fosse per i Flash Terrorist e il loro industrial death-cyber thrash metal a scombinare i piani del Sistema e del grande Programmatore.
Il primo calcio nelle gengive del povero ascoltatore vergine di questo terribile suono viene assestato dalla coppia "Virtual Programmer"/"Body Fusion Limit", la prima una opener martellante, la seconda una title-track moderna con un riffing che oltre a far invidia ai primi Machine Head si mischia ad un orgia di musica digitale, tutto l'album è un susseguirsi di cartucce con una potenza di fuoco a livelli altissimi, dall'attacco fisico e psicologico di "Blood For God", "Victim" e "Infected Molestor" alle ritmiche dissonanti e telluriche di "Scar" e quelle più marziali di "Extortion", si presentano più groovy e cadenzate ma altrettanto pesanti e convincenti "Shothead" e "Lifes To Stake".
La canzone migliore (difficile scegliere quale diamante brilli più degli altri comunque) è "Narcos" caratterizzata da una intro tribale con tanto di chitarre quasi flamenco che si evolve in un massacro di incessante groove metal a metà tra Sepultura, Ektomorf e in parte Brujeria, con tanto di canti e litanie zingare verso la conclusione.
Sfoggiando qualità tecniche allucinanti (riffing e soli bellissimi e iper-compressi, una sezione ritmica tipicamente Fearfactoryana, un vocalist che fa faville sfidando i pesi massimi Max Cavalera e Burton C. Bell senza però usare/osare le parti pulite di quest'ultimo) e muovendosi tra incursioni thrash, badilate death metal, campionamenti industrial e tanto sano groove i Flash Terrorist sfiorarono la perfezione degli Dei degli anni 90 dando alla Storia del Metal uno dei dischi più belli degli ultimi vent'anni.
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