canzoni

  1. Introduzione

  2. L'acchiappatore dell'acqua

  3. Orbetello

  4. Orbetello ali e nomi

  5. La stanza del mezzosogno

  6. Valterchiari

7.Marcia nuziale

8.Il coro dei ragazzi

9.Simone

10.Il tuffatore

11.La scuola di conga

12.Notte di concerto

Quando una storia d'amore finisce ci porta in uno stato di malinconia o disperazione o negatività che in alcuni di noi talvolta può però sfociare in un momento di creatività che altrimenti non abbiamo nella presunta normalità.

E' quello che accade a Flavio Giurato nel 1982 quando scrive un album incentrato sul suo amore per una ragazza e sopratutto sulla fine di quella storia

Tu sei nel mio cuore dal torneo di Orbetello,

quando è libecciato e non si è giocato

Flavio Giurato è alla sua seconda esperienza discografica quando fa uscire Il Tuffatore ed è per tutti un perfetto sconosciuto. Lo nota però Carlo Massarini che a quel tempo presentava Mister Fantasy, un programma televisivo che aveva creato lui stesso e che era diventato un punto di riferimento per ogni giovane che volesse restare informato delle novità discografiche.

E mai come stavolta il suo buon olfatto si è rivelato azzeccato. L'album piace davvero. Moltissimi gridano al capolavoro, io stesso sono calamitato dalle atmosfere poetiche che ci vengono a trovare fin dalle prime note di “Introduzione “ Amore amore figliola non andare con i cantautori che poi finisci nelle canzoni

Ma Giurato ci sveglia dall'incanto e subito dopo accellera il ritmo con “l'acchiappatore dell'acqua” cantato metà in inglese e metà in italiano in cui si inseriscono splendidamente i fiati di Mel Collins. Abbiamo decisamente capito che questo è un album vario e molto ispirato già con il terzo brano “Orbetello” accompagnato splendidamente dal pianista non vedente Toto Torquati oltre che dal sax di Collins. Le atmosfere create dai testi sono incredibilmente coinvolgenti. I due pezzi di Orbetello sono fra i momenti più riusciti dell'intero album con partenze dapprima lente e poi via via più ritmate fino a sfociare in un lungo assolo di piano. Segue un brevissimo sognante pezzo per sola chitarra, l'unico momento strumentale dell'album “la stanza del mezzosogno”. Ma subito il suono drammatico del piano riaccende la passione dei sentimenti con “valterchiari” storia delle liti e delle difficoltà che attraversano una coppia. E poi.. arriva “marcia nuziale”

E se non ti conosco e anche se fosse vero che mi lasci per sempre e ti sposi davvero

Marcia Nuziale è uno dei momenti più riusciti e variopinti del Tuffatore, ancora l'acredine per la donna che se ne è andata con un altro, i rimpianti di una fine così triste, ma non importa, la vita va avanti, magari con gli amici che intonano allegramente “il coro dei ragazzi”

le delusioni sono unite dalla ferrovia

e non mi avessi visto e amato mai...

e tu da sola non sai dirti che sei buona e brava.

E dopo la triste allegria arriva “Simone”. La storia di amore non c'è più, al suo posto troviamo la storia di un ragazzo drogato (forse lo stesso Giurato?)e le riflessioni sul suo amaro destino. Seguono un minuto e trentasette secondi veramente sublimi. E' la title track, eseguita solo per chitarra e voce con un testo di poche fantastiche parole: Volevo essere un tuffatore con l'altezza sotto il naso ed il gonfio del costume Volevo essere un tuffatore che si aggiusta e si prepara di bellezza non comune E ora voglio essere un tuffatore per rinascere ogni volta dall'acqua all'aria.

Il suono di una chitarra elettrica da inizio alla struggente “la scuola di congas” Una canzone ritmica che porta in primo piano la realtà quotidiana delle cose mentre un coro continua a ripetere basta, finiscila!

L'album si conclude con la bella “Notte di Concerto” un brano dal sapore autobiografico, le scelte di vita di un ragazzo che decide di mollare la famiglia per fare il musicista.

Carico i commenti...  con calma