A chi non è mai capitato almeno una volta, negli anni novanta, scambiando al pub con pseudo-metallari sputacchioni massime musicali dopo la terza pinta di doppio malto, di sentire: ''Chi? I Flotsam And Jetsam? Ah si...son quelli dove ha cominciato a suonare il bassista nuovo dei Metallica...'' E giù di nuovo al cesso a vomitare per la quarta volta...

Diciamoci la verità, dopo un debutto al fulmicotone quale era stato ''Doomsday For The Deceiver'', ma soprattutto dopo il successivo congedo di Jason Newsted, principale compositore dei thrasher di Phoenix, in quanti si immaginavano un lavoro come ''No Place For Disgrace''? Quanti si auspicavano una così travolgente prova di forza? Ora... bisogna concedere a Newsted quel che appartiene a Newsted, ovvero la stesura di quelli che, con tutta probabilità, rappresentano i due masterpiece del disco, vale a dire la deragliante title-track e la maideniana ''I Live You Die'' (oltre che l'effervescente ''N.E. Terror''); tuttavia il suo valente sostituto Troy Gregory (che, paradossalmente, sembrava incarnare la prima scelta della band di Frisco per il post-Burton), raffigurava tutto fuorchè un rimpiazzo: lo possiamo definire un azzeccato collante per le peripezie ed i cambi di tempo del batterista Kelly David Smith, un calzante trait d'union per l'allucinato lavoro chitarristico del binomio Gilbert/Carlson, ma non uno squallido rimpiazzo, per la miseria! 

Fin dall'inizio questo album mi ha totalmente impressionato per la sua immensa manifestazione di superiorità e competenza musicale; velocità controllata fusa ad un songwriting intelligente. In questo senso non esiste compendio migliore della title-track: una toccante descrizione dei momenti finali di un samurai caduto in disgrazia, prima di assolvere se stesso attraverso il suicidio; abbiamo l'onore di assistere ad una vera e propria cavalcata Speed/Thrash impreziosita da quell'intermezzo acustico che ci inebria a metà canzone. Commovente. Azzeccato. Geniale.

Inossidabile, risalta la voce di Erik Knutson, senza alcun dubbio uno dei migliori interpreti della storia del Thrash; non disprezzo affatto lo screaming assassino di alcuni suoi illustri colleghi, però, ragazzi, quando un singer di così alto livello si unisce ad una band di tale caratura, il risultato non può che essere grandioso e memorabile (come era stato dimostrato ampiamente pure da David Wayne dei Metal Church e Joey Belladonna degli Anthrax). Per tutti coloro (come me) che possiedono un background radicato nell'Heavy Metal più tradizionale ascoltare un cantante quale Erik in un platter di queste proporzioni, è una gioia per le orecchie. 

I pezzi, uno dopo l'altro, scorrono via intrisi d'eccellenza fin troppo velocemente: vengono sprigionate emozioni e pathos come nella semi-ballad ''Escape From Within'', prototipo di canzone Power/Thrash ideale; emanati composti di raffinatezza ed impeto entrati nella storia del genere (''Dreams Of Death'', ''I Live You Die'', ''Misguided Fortune''); sguinzagliati frammenti impazziti di altissima pericolosità quali ''N.E. Terror'', che presenta sfumature orientaleggianti nel bridge centrale o ''P.A.A.B.'' (fantastico il riff portante). A suggellare tutto magnificamente ecco la cover di Elton John (si avete letto bene) ''Saturday Night's Alright For Fighting'' revisionata e riletta alla maniera dei Flots per l'occasione, con tanto di tastiere scanzonate. 

Non si possono presentare obiezioni. I Flotsam And Jetsam sono tra le band più trascurate (il fatto che mancasse questa recensione sulle 28mila e passa lo conferma) della storia del Metal; è ben evidente che furono danneggiati e by-passati dalla rivoluzione musicale dei primi '90 ma è altrettanto inconfutabile come i  primi due album, questo in particolare, siano da annoverare negli archivi del Thrash nella categoria ''pietre miliari''.

Per tutti i fan degli eighties che ignorano la presenza di cotanta meraviglia suggerisco, dopo aver dato una decina di testate contro le vostre borchie, di rimediare seduta stante. In caso contrario, per quanto mi concerne, non sarò benevolo come i Flots: avrete prenotato un bel posticino per il disonore...

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