Finalmente i Foals! Dico questo perché l'esordio della band di Oxford lo attendevo ormai da molti mesi, dopo la pubblicazione di una manciata di interessanti singoli (non compresi nella versione standard del disco). Ebbene proprio questi tre brani, che hanno fatto d'antipasto ad "Antidotes" uscito in questo inizio di 2008, avevano destato in me un certo interesse: "Try This On Your Piano", "Mathletics", "Hummer" mi hanno portato ad incasellare il sound dei Foals tra i primissimi Bloc Party, i Battles ed addirittura qualche ricordo dei King Crimson di "Discipline" soprattutto nell'uso di intrecciati riff dell'elettrica. Insomma i Foals recitano al meglio la parte del Math Rock con quella eterogenea ed insolita struttura ritmica, melodie angolari, sonorità fuori dagli schemi del rock tradizionale, da corde dissonanti e da un grande sperimentazione tecnica. Suoni molto intensi, variegati, uso del synth davvero ben strutturato, percussioni che rimandano alla musica Afro e spazio anche al sassofono. Davvero un convincente esordio.
Anticipato dal sincopato e strumentale singolo "Balloons" e trainato dal non meno ipnotico "Cassius", "Antidotes" si evidenzia per la vivacità e la complessità dei brani che seppur brevi sono in media estremamente articolati. "The French Open" ad esempio con la quale si apre il disco è quasi interamente strumentale e prende spunto dal repertorio dei Battles con in più il tentativo di portare quel tipo di musica ad una fruizione più "popolare". "Red Sock Pugie" si apre e si stende invece su uno sfondo percussivo estenuante attorniato da veli di Synth. Dopo "Olympic Airways", l'ennesimo affascinante strumentale, è in scaletta "Electric Bloom" brano meno vibrante ma dai ricordi musicali post-rock. "Two Steps, Twice", "Like Swimming" e "Big Big Love" sono altri strumentali in chiaro stile Math. "Heavy Water" è brano, anche cantato, più essenziale e pulito basato su batteria e chitarra. Il disco si chiude con "Tron" anch'essa ovviamente ipnotica ma con il sintetizzatore in maggior evidenza, a differenza degli altri brani.
In conclusione "Antidotes" è più in generale i Foals hanno il pregio di sfornare un esordio davvero interessante ed atteso. Portano il disco addirittura al terzo posto, nella settimana d'uscita nei negozi, delle charts UK. "Antidotes" è lavoro non semplice e non commerciale essendo strutturato su una base non propriamente "popolare", ma anche questo è un pregio. Alcuni obietteranno che le musiche dei Foals possano essere troppo ripetitive (cosa vera per altro) ma è proprio questo che alla lunga può paradossalmente essere un punto a favore della band "oxfordiana". Per quanto mi riguarda sarà certamente nella lista dei dischi migliori del 2008.
Carico i commenti... con calma