Dov'è l'ironia di Hole? Dove sono la magniloquenza e la perfezione maniacale di Nail? Semplice, sono morte e sepolte sotto 3 metri di terra, per far posto ad un sentimento arcaico: la rabbia.

Questo è Thaw, il cui degno aperitivo è il mastino fiammeggiante che capeggia in copertina. Con Thaw, infatti, Thirlwell abbandona la studiatissima ricchezza del suo repertorio, per sonorità più dure e dirette che risentono molto dell'esperienza maturata con l'ennesimo esperimento Wiseblood (al fianco dell'amico Mosimann).

Il disco si apre con Don't Hide it, Provide it e l'iniziale jingle da MGM, è solo un trabocchetto che sfuma infatti subito, per lasciare il posto ad una batteria implacabile e (incredibile!) a schitarrate metal, sottofondo all'arringa rabbiosa del buon James: una filastrocca depravata che prevede anche un 'imprevedibile "Tarzan the rapeman!!!". Asbestos è invece un thrilling di archi affilati e suoni apocalittici che pescano dal buco nero del Klaus Schulze più oscuro, a cui segue la cacofonia informe di Fin; solo un rumoroso intermezzo.  English Faggot (Nothing Man) prosegue la sperimentazione multigenere, che prevede stavolta un Rap tribale e animalesco, privo di alcuna traccia di sarcasmo, che ha invece i connotati dell'invettiva più feroce. Foetus arricchisce inoltre il suo sadico sonetto affiancando al suo "Squeal like a piggy!!!", veri strilli del roseo animale. Hauss-on-Fah è il classico cabaret da bolgia infernale foetussiano, il quale conclude la parte più furiosa del disco, cui fa seguito lo spartiacque acustico di Fratricide Pastorale, a metà tra la tempesta precedente e la promessa di uno squarcio di sereno. Questo dualismo segue anche in The Dipsomaniac Kiss, dove Foetus sembra prendere stancamente posto al pianoforte, per salutare tutti dopo una serata di eccessi. Il tono sommesso lascia però il passo ad uno nuovamente rabbioso, sostenuto da un sound potente a cui le trombe conferiscono un pizzico di follia. Il vecchio pazzo ha ancora maledizioni da sputare. La caleidoscopica Barbedwire Tumbleweed rappresenta la mutazione in atto, che sfocia nella mistica Chingada, con cui Foetus si maschera da profeta dell'apocalisse, per urlare al mondo le sue visioni, su un sottofondo che profuma di curry e Taj Mahal. Conclude il viaggio la granitica A Prayer For My Death, una cavalcata metal con la quale Foetus si congeda quale titanico Wagner alla guida di un'Harley.   

Il vecchio aussie ha lasciato volontariamente "l'arrosto" nel forno, ma la cosa carbonizzata e rovente che ne esce è ugualmente gustosa e deve essere consumata. Con abbondanti dosi di bicarbonato e Malox ovviamente.

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