Entriamo in un piccolo locale a Santiago del Cile, suonano i Föllakzoid. Spaesati ci guardiamo intorno, belle ragazze, ci dirigiamo subito al bar, qualche bicchierino per entrare nel clima del locale, buona la Tequila!

Il gruppo, un quartetto sale sul palco, il tempo di regolare gli amplificatori e parte "9". Grandissima sorpresa, le pareti del locale spariscono e veniamo proiettati in orbita, un viaggio nel cosmo.

Buona questa Tequila.

I brani si susseguono ed è un continuo richiamo al kraut, allo space rock. Neu, Can, Hawkwind, ci invitano in una danza cosmica e via un altro bicchierino.

Su liquide trame alla Tangerine Dream si librano acide, dilatate riverberate chitarre e una lontana voce coperta da effetti regolati al massimo.

La presenza dei Neu in "Trees" è tangibile, meccaniche cadenze su uno specchio d'acqua, un liquido suono che personalmente mi ha riportato alla mente i viaggi dei Moon Duo e Psychic Ills, ma forse è l'alcool!

5 lunghi brani, una lunga, liquida, ipnotica trance psichedelica. Un sorriso alle stelle, mai state così vicine.

I cancelli del cosmo non sono in Germania ma sulle innevate cime delle Ande.

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