La musica non risolve la vita, non mette fine alle guerre, non ti trova un posto di lavoro (a meno che tu non sappia suonarla), non ti risolve i tuoi problemi personali. Ma fa una cosa comunque meritevole: non ti abbandona mai. Non importa chi la suoni...
È questo che fa "In Your Honor 2", ti sta accanto...
Non si può mettere da sottofondo, non potete metterlo se siete con i vostri partner nè se siete nel traffico. "In Your Honor 2" dovete ascoltarlo quando siete soli, soli con voi stessi, soli con i vostri pensieri, soli con la vostra ansia, con la vostra tristezza, con le vostre indecisioni, con la vostra voglia (vana) di restare indifferenti a tutto quello che vi sta andando storto; solo cosi potrete apprezzare gemme di rara bellezza come "Miracle", "Over And Out" e "On The Mend"... "classiche canzoni acustiche", direte voi; sicuramente non è niente di nuovo, ma a questo serve la musica: a farti andare avanti, ad isolarti dal marciume che affligge questo mondo di merda e che sta affliggendo anche te; almeno per la durata di un cd crearsi il proprio mondo, un mondo dove tutto va positivamente controcorrente.
Anche se il suono non è dei più allegri è sicuramente tra i più veri; il relax di "Virginia Moon", la tristezza in "Friend Of A Friend", la spensieratezza di "Cold Day In The Sun", la psichedelia di "Still", la desolazione di "Razor" e la malinconia di "What If i Do?" sono tutte sensazioni che devono in qualche modo far parte di te... e io ringrazio i Foos che in mio, in vostro, in nostro onore ci hanno fatto capire che in effetti non siamo mai soli...
p.s.
questa recensione e le sensazioni descritte sono strettamente autobiografiche; ci tengo a specificarlo perchè già so che molti di voi avranno da commentare il fatto che questo album possa tirarti su quando ti senti da schifo...
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